AREZZO Riunire e custodire un patrimonio culturale che rischia di essere perduto e contrastare gli stereotipi sulla migrazione, attraverso la testimonianza di chi l’ha vissuta in prima persona. Sono i due obiettivi di "Diari multimediali migranti" il concorso nazionale che raccoglie e fa conoscere le storie di persone di origine o provenienza straniera che vivono o hanno vissuto in Italia, a San Marino. A promuoverlo è l’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano, assieme ad altre sedici organizzazioni italiane. C’è tempo fino al 31 marzo per partecipare all’ottava edizione. Chi desidera raccontare la propria esperienza potrà inviare un testo scritto, in italiano o in una lingua straniera, o condividere la propria testimonianza attraverso file audio o musica, fotografie, e-mail, lettere e disegni, cartoline, video. Unico requisito: che il racconto sia un autobiografico inedito, una narrazione di sè. Nato con l’intento di riunire e custodire un patrimonio culturale che rischia di essere perduto, il progetto Dimmi (dimmidistoriemigranti.it) è diventato un prezioso aiuto nel contrastare gli stereotipi sulla migrazione attraverso la testimonianza di chi l’ha vissuta in prima persona. Uno degli esiti è il fondo speciale Dimmi-Diari Migranti che, nell’Archivio Diaristico Nazionale, custodisce oltre 500 testimonianze provenienti da 50 paesi. Testimonianze che costituiscono una straordinaria fonte di informazioni e conoscenze per gli studiosi e per le future generazioni e che concorrono alla definizione di un comune patrimonio culturale. Le opere vincitrici saranno annunciate a settembre nel corso del 39esimo Premio Pieve Saverio Tutino, e raccolte in un volume edito da Terre di mezzo nella collana Dimmi.