Le guide turistiche: "ripartiamo dai singoli, dalle botteghe e dai piccoli borghi"

In attesa degli stranieri, che finora hanno rappresentato lo zoccolo duro del settore, le guide aretine propongono percorsi alternativi. Ecco quali

Turisti ad Arezzo

Turisti ad Arezzo

Arezzo  15 maggio 2020 - Visite guidate per turisti soli o poco accompagnati, tour in città ma solo dall’esterno se ci sono ingressi contingentati, riscoperta dei piccoli borghi, tour con audioguide a distanza, sinergia con le piccole botteghe artigiane per valorizzare le manifatture locali legate alla tradizione. Queste potrebbero le idee per far ripartire il turismo da parte delle guide turistiche aretine. Per Gigliola Fontani, coordinatrice Confartigianato turismo, è grave che ancora non si parli di prospettive, di date certe, di  ripartenza, di linee guida valide. Ma, ammette, è obbligatorio  organizzarsi sin da ora per richiamare turisti che, se va bene arriveranno, solo dalla regione e se va male vedrà un calo di fatturato di oltre il 95 per cento. Le guide aretine si stanno organizzando in collaborazione anche con la  Fondazione Arezzo Intour e con l’assessorato di Marcello Comanducci. Prime ipotesi sul tavolo: puntare sui turismo individuale o di gruppo, sull’enogastronomia, sulle botteghe artigiane, sulla riscoperta dei piccoli borghi. “Il nostro è un lavoro di nicchia - spiega Rachele Fusai presidente del Centro Guide Turistiche Arezzo - non sono ancora arrivate linee guida ma  in Toscana siamo tante e pronte a muoverci. Ad Arezzo contiamo 30 associati e siamo più di cento in tutto il territorio. Ripartire per noi vuol dire reinventarci. Già da marzo sarebbero arrivati i turisti stranieri e avremmo lavorato fino a ottobre, impensabile immaginare gli stessi numeri, dovremo rivolgerci al turismo individuale, ai piccoli gruppi, come facevamo con ScopriArezzo il sabato mattina. Pensiamo a trekking urbani o a visite alle città anche in esterno senza entrare in posti contingentati o pericolosi. Possiamo utilizzare radioguide per mantenere le distanze. Gli stranieri chissà per quanto tempo non verranno - ammette Rachele Fusai - conteremo sul turismo regionale e  italiano se va bene, magari proponendo percorsi enogastronomici, visite alle botteghe alla scoperta dei tradizionali mestieri aretini come l’oro, la ceramica, il vetro, i restauri, rilancio dei piccoli borghi. Arezzo può essere uno dei luoghi Covid free e sicuri”.