"Lavoro, il Valdarno resiste nonostante la crisi"

L’analsi di Marco Rossi, responsabile di zona Cgil, sulla base dei primi dati elaborati dall’Osservatorio regionale

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di Maria Rosa Di Termine

"Siamo ancora nel guado di una crisi che preoccupa, ma la certezza è che nonostante tutto il Valdarno tiene". Lo ribadisce Marco Rossi, responsabile di zona della Cgil, sulla base dei primi dati elaborati dall’Osservatorio regionale del mercato del lavoro e dall’Inail e sull’esperienza personale di chi ogni giorno si confronta con un trend in continua evoluzione. "La conferma che le realtà imprenditoriali restano attrattive – riprende – sta nel fatto che il comprensorio è diventato terra di migrazione dai territori vicini e indubbiamente, seppure la congiuntura non sia favorevole, ha saputo resistere meglio delle altre vallate aretine e, anzi, è diventato una sorta di ammortizzatore al resto della provincia". Rossi è consapevole che il quadro non può essere definitivo, perché molte aziende ricorrono tuttora alla cassa integrazione e persiste la moratoria dei licenziamenti. Di conseguenza solo nel prossimo futuro si potranno tirare le somme dell’incidenza e delle ripercussioni della pandemia sul tessuto produttivo.

"Ma nell’ambito valdarnese si può già affermare che esiste un dinamismo imprenditoriale diverso rispetto alle zone limitrofe, tanto che al momento sembra aver risentito meno della contrazione occupazionale. Basterebbe pensare al fenomeno delle dimissioni che spesso – prosegue il sindacalista – si devono al cambio di lavoro, ovvero alla scelta di dipendenti che, forti delle competenze e professionalità acquisite, passano da un’azienda a un’altra, senza impoverire il computo finale degli occupati". Guardando ai mesi futuri, Rossi sottolinea anche che il post Covid dovrà implicare una svolta epocale nelle tipologie di impresa: "Sarà la questione prioritaria da affrontare insieme alla qualità del modello socio – economico che passa pure da innovazione e infrastrutture. Il Valdarno è già avanti sotto questo profilo e non a caso molti imprenditori hanno deciso di investire in un territorio capace di produrre ricchezza. Di pari passo però è indispensabile sviluppare ulteriormente i servizi, dai trasporti alla sanità al welfare".

L’ultima considerazione riguarda i recenti episodi di cronaca con la maxi inchiesta della Dda di Firenze sulle infiltrazioni della malavita organizzata e gli incendi alle due fabbriche di Levane. "In attesa che la magistratura faccia piena chiarezza e consenta di capire la dimensione del fenomeno è fondamentale non abbassare la guardia e continuare a vigilare in maniera assidua contro l’illegalità".