Ladro ucciso, nessun familiare ha chiamato: carabinieri, caccia al palo in zona

Indagini per risalire ai suoi movimenti in Italia da settembre. Sotto esame le celle telefoniche. Sarebbero avvenuti altri tentativi di furto in zona nella stessa notte

mircea vitalie

mircea vitalie

Arezzo, 29 novembre 2018 - Sono in corso indagini a tappetoi dei carabinieri della Compagnia di Cortona e del Comando provinciale per stabilire chi fosse e da quanto tempo era in Italia e a fare cosa Vitalie Tonjoc, il moldavo di 29 anni ucciso da Fredy Pacini nella sua ditta di Monte San Savino durante un furto. Di lui si sa ancora poco e i carabinieri hanno contattato la polizia moldava per avere informazioni.

Nessun familiare o conoscente si è ancora fatto avanti. In tasca, tra gli effetti personali, aveva soltanto il portafoglio con il passaporto, che ha permesso di identificarlo, e 250 euro in contanti. Accertamenti sono in corso per verificare se abbia fruito di un permesso turistico di 3 mesi. Sul passaporto c'è solo un visto di transito dalla Romania per entrare nell'Unione europea che risale a settembre.

Le indagini sono indirizzate anche a capire se sia stato visto con qualcuno nella sua permanenza in Italia che va da settembre scorso ad ora. Secondo ipotesi investigative in corso di accertamento il 29enne potrebbe far parte di un gruppo di malviventi specializzati in furti improvvisati, razzie non troppo pianificate in case e negozi nelle località di provincia.

Si sospetta anche che possa esserci un 'palò in zona. È in corso anche un accurato lavoro sulle celle telefoniche di Monte San Savino. Inoltre ci sono accertamenti anche su tentativi di furto che negli stessi momenti in cui Fredy Pacini ha ucciso il moldavo si sarebbero verificati nei pressi di un gruppo di case non distanti dall'azienda del gommista.