La truffa della finta commercialista: nasconde al fisco un milione e mezzo

Dichiarazioni dei redditi con ricavi zero ma fatture per migliaia di euro. La consulente del lavoro esercitava l’attività abusiva, un debito con l’erario di un milione

La Guardia di finanza

La Guardia di finanza

Arezzo, 15 marzo 2019 - Presentava dichiarazioni dei redditi che attestavano ricavi pari allo zero, ma emetteva fatture per migliaia di euro e i soldi finivano in «trust» in teoria inattaccabili dal fisco. E grazie all’escamotage era riuscita a occultare profitti per circa un milione e mezzo. Nei guai con la legge una consulente del lavoro valdarnese che esercitava l’attività abusiva di commercialista e che ha accumulato un debito con l’erario di 911.939 euro.

A sollevare il velo sulla vicenda i militari della compagnia della guardia di finanza di San Giovanni Valdarno che hanno eseguito il sequestro preventivo, disposto con decreto del Gip del Tribunale di Arezzo, per giungere quindi alla confisca di 529.453,70 euro. Va precisata la definizione di «trust», istituto del sistema giuridico anglosassone, utilizzato anche in Italia, che serve a regolare diversi rapporti giuridici e patrimoniali e, spesso, a proteggersi dai creditori.

Il sequestro dei giorni scorsi è il risultato delle indagini dei finanzieri, coordinate dal procuratore Andrea Claudiani, che hanno svelato come la professionista, per rendere inefficace la procedura di riscossione coattiva da parte dell’erario, avesse creato cinque «sham trust» in qualità di disponente, facendovi confluire il ricavato della sua attività senza saldare le tasse dovute.

Analizzando la documentazione contabile della donna, infatti, è emerso che aveva regolarmente presentato la dichiarazione dei redditi con un importo zero pur avendo emesso fatture come «commercialista» per cifre rilevanti. Il denaro finiva su conti correnti intestati a trust creati appositamente, e dei quali continuava ad avere un potere di ampia gestione e controllo, per sottrarre all’iter di riscossione coattiva il patrimonio immobiliare e mobiliare.

La valdarnese è stata denunciata per il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, autoriciclaggio, esercizio abusivo della professione e dichiarazione infedele. Le indagini eseguite, ricordano le Fiamme Gialle, si collocano tra quelle mirate ad individuare i contesti più strutturati e peculiari di frode, aggredendo i patrimoni accumulati illecitamente.

Così si tutela la legalità dell’economia, erario e, soprattutto, chi paga puntualmente quanto dovuto al fisco. L’ammontare dell’evasione in questo caso per redditi non dichiarati supera il milione e mezzo di euro senza contare altri 300 mila per l’Iva non versata.