La sferzata della Fiera: folla al Prato, Corso pieno, i locali al lavoro, negozi aperti

La ripartenza dell'Antiquaria sotto una buona stella: il tempo è incerto ma per ora regge, arrivi da mezza Toscana e oltre

La Fiera al Prato

La Fiera al Prato

Arezzo, 1 maggio 2021 - Si fanno un selfie dietro un albero, senza accorgersi che al di là del tronco c'è una Madonna con bambino che potrebbe essere tranquillamente un selfie di secoli fa. La Fiera riparte da dove si era fermata. Anzi, rimette la puntina del giradisci all'estate del 2020, protagonista tra gli alberi del Prato.

La prima ora fa correre brividi freddi sulla schiena degli espositori, presenze rarefatte e centellinate. Ma dalle 10 la festa riparte. Ed è festa vera: attenta alle regole, rispetto alla movida della sera prima non vedi una mascherina fuorui posto, ma da buoni numeri. Tra i banchi anche il sindaco Alessandro Ghinelli e l'assessore Simone Chierici, alla prima edizione del suo mandato pur partito a ottobre.

Le corsie del Prato sono gremite: una folla tranquilla ma che disegna una buona edizione,. una buona ripartenza. E il trend si spalma su tutto il centro. Il Corso è pieno, San Francesco che gira di mattina a pieni locali quasi, piazza Grande inutile dirlo.

I locali già lavorano da mezzogiorno. C'è chi tentenna, cercando di interpretare le nuvole nere che non avrebbero mai voluto perdersi l'inizio della loro nuova Fiera. Ma al primo squarcio i tavoli fuori si allargano, perfino nelle strade dove pensavi non sarebbero mai potuti arrivare, almeno  con il traffico potenzialmente aperto.

In giro ci sono tanti aretini ma non solo: c'è mezza Toscana, ci sono buoni innesti da Roma che ritrova la via perduta, c'è l'Umbria, c'è perfino qualcuno dall'Emilia e dalla Romagna. Gli espositori sono al gran completo ma ci sono anche decine di spuntisti, riusciti ad accasarsi anche in assenza della spunta tradizionale.

La parola d'ordine in giro è il ritorno in centro, che da qui in poi diventerà il mantra per il rilancio definitivo della Fiera. I più temono di essere penalizzati dai tavolini dei locali, chiedono che facciano un passo indietro almeno nel weekend dell'antiquaria, comunque di non essere riportati in piazza solo per fare da calamita alle sedute infinite ma da protagonisti.

Ma questi sono temi che saranno d'attualità nei prossimi giorni e nelle prossime settimane. Oggi è Fiera, dopo sette mesi di black-out: e la conferma delle sue potenzialità, che restano alte ovunque tu la metta. La città torna a scommetterci e lei la ripaga: e una storia continua.