La Regione frena: la Guardia medica per ora non chiude

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Una ritirata senza squilli di tromba. La Regione torna sulla vicenda delle guardie mediche correggendo il tiro e insieme spiegando meglio il piano. Guardia medica chiusa a mezzanotte? No, per ora tutto resta com’è. Fin qui in linea con la contestatissima ordinanza 107 del governatore, che in pratica spostava la mossa qualche giorno più avanti.

Ma nell’ultimo restyling l’assessore alla sanità Simone Bezzini (nella foto) va oltre. Dice in sostanza che quella era solo l’ultima risorsa: o meglio una carta da giocarsi di fronte al permanere di una reale emergenza. Ricorderete che lo stop notturno sarebbe scattato per lasciare la possibilità ai medici di liberarsi di giorno: sui tamponi ma in generale anche sul controllo dei positivi e su altre funzioni vitali.

Il tutto passava da un sacrificio: chiusura alla mezzanotte nei feriali e alle 20 nei festivi e prefestivi, con tre centrali perte, una per ogni Asl, che a quel punto avrebbero risposto solo telefonicamente alle emergenze per dare consigli e indicazioni. Ma tutto questo per ora non avverrà e prevediamo non avverrà mai. Bezzini conferma di lavorare ad una maggiore disponibilità di medici con la quale fronteggiare la pandemia. Ma al tempo stesso precisa che è un piano da attivare solo in caso di necessità. Un’uscita davanti alla quale quanti si erano detti contrari, uno schieramento piuttosto trasversale, esulta. Lo fa il vicepresidente di Forza Italia alla Camera Stefano Mugnai. "E’ un dietrofront in piena regola, una vittoria della nostra linea". Linea sulla quale Jacopo Apa, capogruppo azzurro in consiglio comunale, aveva presentato un’interrogazione urgente per chiedere la sospensione dell’iniziativa. Potrebbe andare avanti per evitare che la mossa veda mai la luce: come a questo punto è francamente improbabile.