"La finale per mio padre" Manganelli e la foto dedica

L’assistente di Orsato in Bayern-Psg durante la premiazione, ha mostrato l’immagine del genitore morto di recente. Il gesto ha fatto il giro del mondo

Migration

di Federico D’Ascoli

Lo chiamavano Panino perché per anni ha gestito un bar molto conosciuto in Valdarno. Ma da domenica sera il suo volto è diventato familiare per gli appassionati di calcio. Grazie al gesto commovente in diretta tv dell’assistente internazionale Lorenzo, di Ferdinando Manganelli da Bucine scomparso a inizio aprile, si sta parlando in tutte le lingue del mondo. Manganelli è da anni uno dei collaboratori di linea più affidabili del calcio italiano e internazionale. Una carriera sfolgorante di cui l’ultimo atto (fino a oggi) è la finale di Champions League nel silenzio di Lisbona, a fianco dell’arbitro Daniele Orsato.

Subito dopo la vittoria del Bayern Monaco ai danni del Paris Saint-Germain il gesto di cui stanno parlando tutti i media: Manganelli, mentre si avviava sul palchetto della premiazione in mezzo al terreno di gioco, ha tirato fuori dal taschino una foto del padre e l’ha mostrata alla telecamera che lo stava inquadrando. Già durante l’esecuzione dell’inno della Champions, prima dell’inizio, l’assistente bucinese si era portato la mano al petto dove, evidentemente, si trovava la foto del genitore che dalla ripresa dei campionati post lockdown porta sempre con sé in campo.

Babbo Ferdinando, morto il 6 aprile scorso a 79 anni per un’emorragia cerebrale forse connessa al Covid, ha trasmesso al figlio Lorenzo la passione per il fischietto. Il padre ha infatti diretto per circa trent’anni tra gli amatori della Uisp e spesso, quando era piccolo, se lo portava dietro. In più occasioni Manganelli ha raccontato che si piazzava ai bordi del campo a osservare la partita e a ‘rubare’ qualche trucco del mestiere al babbo che è stato anche dirigente della Bucinese. A sedici anni Manganelli si è poi iscritto alla sezione di Arezzo e, dal 1993, è confluito in quella del Valdarno. Da arbitro ha fatto tutta la trafila dal settore giovanile fino alla serie D all’inizio degli anni Duemila. Poi la scelta di passare sulla linea laterale come assistente. Una svolta gloriosa: dalla serie C in poi ha bruciato le tappe. Pochi possono vantare una carriera come la sua, costellata di enormi soddisfazioni: lo scorso anno è sceso in campo per la finale di Europa League a fianco del fiorentino Gianluca Rocchi (con la vittoria del Chelsea di un altro valdarnese come Maurizio Sarri), quest’anno è stato designato per la finale più importante del continente. In serie A ha all’attivo oltre 200 partite dal 2007 in poi: nel suo palmarès ci sono ben nove Juve-Inter, nove Juve-Napoli, sette derby di Roma, cinque di Milano, due di Torino e uno di Genova. Senza parlare delle più belle sfide tra le nazionali e i top club nelle coppe.

Sette anni fa Lorenzo Manganelli fu coinvolto in uno spaventoso incidente in Autosole, tra Firenze Sud e Incisa, con il collega valdarnese Filippo Bercigli. I due, in compagnia delle fidanzate, stavano rientrando a casa dopo una domenica di riposo. Una carambola, con quattro auto coinvolte e purtroppo un morto in cui l’assistente bucinese si salvò per miracolo per poi riprendere la sua grande ascesa arbitrale. Insieme a Orsato e Giallatini (i tre della finale di Lisbona) era stato designato per gli Europei rinviati all’estate prossima. Ma a dicembre Lorenzo compie 46 anni, per questo gli serve una deroga dell’Associazione italiana arbitri (la decisione è fissata per sabato prossimo) per coronare l’ultimo sogno con una bandierina in mano. Portando sul cuore la foto di Panino.