La console americana in città "Da voi il turismo resiste"

Ragini Gupta è rimasta colpita dalla concentrazione di secoli di storia e civiltà che si possono incontrare e scoprire attraversando i luoghi d’arte

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di Lucia Bigozzi

"Qui sono racchiusi tremila anni di storia, è uno scrigno prezioso di meraviglie e tesori d’arte". E’ affascinata Ragini Gupta, console generale presso il consolato generale degli Stati Uniti d’America a Firenze, mentre attraversa le sale del museo dell’Accademia etrusca insieme al sindaco Luciano Meoni. E’ la sua prima visita da console nella città etrusca alla quale è legata dall’amicizia con un’altra americana, ormai apprezzata cittadina cortonese: la scrittrice Victoria Smith che ha scelto di vivere in città insieme al marito Larry e di raccontare l’esperienza nel libro "The Little Lark Still Sings", presentato in estate a Cortona e finalizzato a raccogliere fondi donati al Maec per il restauro del celebre "Tondo" di Luca Signorelli. Un atto d’amore verso la città che l’ha accolta e ieri ha confermato la tradizione dell’ospitalità durante la giornata cortonese della console.

Ragini Gupta è rimasta colpita dalla concentrazione di secoli di storia e civiltà che si possono incontrare, scoprire, conoscere attraversando i luoghi d’arte che ne custodiscono tracce e tesori, passando in poche ore dagli etruschi all’arte contemporanea con il Maec e le sue collezioni esclusive, e tra queste il nuovo percorso espositivo dedicato al pittore Gino Severini. C’è un altro motivo che ha portato la console a Cortona: l’istituzione americana a Firenze ha patrocinato il Toscana Gospel Festival e scelto proprio Cortona per uno degli spettacoli al teatro Signorelli al quale il diplomatico statunitense ha partecipato. Il legame antico tra la città e gli Stati Uniti è stato evidenziato ricordando la Liberazione di Cortona dai nazisti durante la seconda guerra mondiale ma è l’incalzare dell’attualità con l’emergenza pandemia a "monopolizzare" la conversazione con il sindaco Meoni. La console Ragini Gupta ha parlato dell’impatto dell’emergenza sanitaria sul turismo americano e osservato come Cortona, rispetto ad altre città d’arte toscane tra le quali Pisa o Firenze, abbia retto bene ai contraccolpi perché "qui ci sono molti americani che hanno le loro case dove vivono stabilmente" garantendo dunque una presenza costante che in qualche modo, attutisce gli effetti della pandemia.

"La visita della console americana è stata un’ulteriore testimonianza del rapporto di grande amicizia che lega la comunità cortonese agli Stati Uniti. Abbiamo così avuto modo di invitarla a scoprire e partecipare ai nostri appuntamenti culturali estivi e, sapendo che è un’appassionata di trekking, a visitare la rete escursionistica della montagna Cortonese", commenta il sindaco Meoni.