Istruzione, il liceo Colonna punta sull'Erasmus

Il progetto ha assicurato una migliore corrispondenza tra offerta di competenze e domanda del lavoro, colmando il divario esistente attraverso l’alternanza scuola-lavoro, migliorando la qualità dei servizi del settore

I ragazzi in Erasmus

I ragazzi in Erasmus

Arezzo, 24 novembre 217 - Il Liceo Colonna punta alla mobilità individuale degli alunni che, durante il quarto anno e il quinto, possono recarsi in uno dei progetti Erasmus+ in un paese europeo di cui studiano la lingua. Due giorni fa sono rientrati, dopo due mesi, da Bruxelles, due alunni Luca Lombardi della 5A dell’indirizzo Economico Sociale e Aurora Mafucci della 4N del Linguistico. Gli alunni hanno partecipato al Progetto Play for Inclusion, che rientra nell’ambito della White Economy. Insieme a 80 studenti dei licei di tutta Italia, hanno collaborato con le realtà educative e formative europee protagoniste nell’inclusione. Operare in modo socialmente inclusivo ha dato loro, come scrive Marco Lombardi “l’opportunità di essere cittadini a tutti gli effetti, attraverso l’uso di servizi, prodotti, tecnologie e professioni per la cura e tutela della salute delle persone e per l’assistenza personale”. Il progetto aveva anche il valore di promuovere i diritti umani e la coesione sociale, così come definito dalla Convenzione Europea sui Diritti Umani e nella Carta Sociale Europea, in quanto elementi chiave della mission europea. L’integrazione sociale è una delle 5 priorità del Patto Europeo dei Giovani che conferma l’importanza di: occupazione, integrazione, progresso sociale.

Gli alunni hanno lavorato per tutta la durata a Bruxelles, presso un’associazione ASBL (association sans but lucratif), che si occupava di immigrazione, integrazione e attuazione di progetti e iniziative- come sottolinea Aurora Mafucci “mirate al miglioramento delle dinamiche sociali tra tutte le classi, le diverse etnie e culture che oggi abitano la città di Bruxelles, con il solo scopo di migliorare la condizione umana dei singoli, per permettere la realizzazione dell’obiettivo comune principale di essere di aiuto. Abbiamo avuto la possibilità di conoscere molte altre associazioni e movimenti cittadini che hanno preso parte a riunioni e assemblee, venendo così a conoscenza di realtà diverse e arricchendo il nostro bagaglio personale” . Il progetto ha assicurato una migliore corrispondenza tra offerta di competenze e domanda del lavoro, colmando il divario esistente attraverso l’alternanza scuola-lavoro, migliorando la qualità dei servizi del settore.

Inoltre “un risultato sorprendente-come evidenzia il docente di francese del Linguistico prof Massimiliano Badiali - è stato sentire la mia alunna parlare il francese come se fosse la sua lingua materna con una fluidità sorprendente E tutta il suo Erasmus è stato immortalato in un diario di bordo in lingua francese che ripercorre le tappe emotive di un’esperienza solidale” . “Al rientro, il 21 Novembre- scrive l’alunna Aurora Mafucci- non avrei mai pensato che la realtà che avevo lasciato a casa mi stesse così piccola addosso, che quasi non sentissi mia la lingua e il suo accento, che mi mancasse la mia Arezzo, ma non il mio viverci dentro”.