Inchiesta corruzione, opposizione all'attacco: martedì aula bollente

In consiglio comunale sarà aspra la contestazione alla maggioranza. 5 Stelle: «Questa città merita di più». Ieri vertice del centrosinistra

I banchi del Pd in consiglio

I banchi del Pd in consiglio

Arezzo, 18 gennaio 2020 - Sarà un consiglio comunale «bollente», in onda martedì prossimo a Palazzo Cavallo a pochi giorni di distanza dall’inchiesta della procura che ha portato a indagare due presidenti di aziende partecipate e un consigliere comunale, tutti personaggi conosciutissimi in città. Le opposizioni sono infatti sul piede di guerra e giusto ieri sera si è tenuta una riunione del centrosinistra per definire strategia e mosse da seguire nell’aula consiliare.

«Di sicuro - dice il capogruppo del Pd Luciano Ralli - marcheremo in modo forte la nostra contestazione rispetto al modo di fare politica che emerge dalle registrazioni dell’inchiesta». E’ dunque prevedibile un clima caldo per una convocazione, firmata a suo tempo dal presidente del consiglio comunale Alessio Mattesini, che sulla carta non avrebbe dovuto riservare alcun inciampo, una seduta ordinaria, senza grandi argomenti all’ordine del giorno, comunque indispensabile all’interno del mese di gennaio.

Di sicuro pioveranno interrogazioni sulla vicenda ma la contestazione non dovrebbe fermarsi a questo. Intanto anche il Movimento 5 Stelle va all’attacco della maggioranza che governa la città. «prima Coingas e adesso Multiservizi: ora basta» è il monito che arriva dai pentastellati. «Per Arezzo - sostengono - sono ore frenetiche, dense di avvenimenti e sviluppi che riguardano l’attuale giunta di destra.

Lasciamo che la magistratura faccia il suo corso, ma al contempo chiediamo al sindaco e all’esecutivo di fornire al più presto spiegazioni chiare ed esaurienti sui fatti». «Arezzo merita di più, gli aretini meritano di più, la città ha estremo bisogno di trasparenza e meritocrazia» è la sorta di invocazione che arriva. E nel mirino finisce «l’ombra di una gestione della politica che non metta al centro il cittadino.

Non sarebbe accettabile che chi ha l’onore di rappresentare gli aretini nella principale assemblea comunale, la sfruttasse per interessi personali». «Dovremmo - è la chiusa - di turismo, ambiente, energia, sicurezza, scuola, sociale, cultura. E invece gli aretini si ritrovano a fare i conti con una vecchia politica fatta di vicende poco limpide, sotterfugi, sospetti, conversazioni telefoniche ambigue.

Come gruppo Movimento 5 Stelle noi non ci stiamo e confidiamo in un netto taglio col passato e in un cambio di rotta alle prossime elezioni comunali»