Incubo di fuoco: otto auto bruciate nel deposito delle poste. "E' doloso" / FOTO

E' la pista prevalente seguita dai vigili. Distrutti anche due motorini. L'area di sosta è in via Don Sturzo. L'ombra inquietante di una banda di piromani

I vigili del fuoco sul luogo dell'incendio

I vigili del fuoco sul luogo dell'incendio

Arezzo, 21 maggio 2018 - C’è un misterioso incendiario, o addirittura una banda di piromani, che si divertono a dar fuoco alle auto in sosta nella zona industriale di Pescaiola? E’ il dubbio inquietante che nasce dopo il rogo nel quale ieri mattina all’alba sono andate distrutte, o sono state parzialmente danneggiate, otto vetture delle poste oltre che un paio di motorini. I vigili del fuoco non si sbilanciano ufficialmente, ma è chiaro che la pista dolosa è quella prevalente.

Indaga la polizia, che è intervenuta sul posto con alcune pattuglie e il capo delle Volanti Luigi Stanzione. L’allarme scatta alle sette di mattina, è l’intero deposito di auto delle poste, via Don Sturzo, quasi a cavallo della linea ferroviaria lenta Firenze-Roma, che sta andando a fuoco. Le fiamme divorano un paio di vetture, poi ne investono altre che usciranno dal rogo con danni un po’ meno gravi ma sempre rilevanti, infine ingoiano i motorini che sono sistemati su un lato. Arrivano subito i vigili del fuoco che domano l’incendio, non resta che domandarsi quali siano le cause.

Una scintilla casuale, magari provocata da un treno di passaggio sui binari? L’ipotesi pare immediatamente poco credibile: tutto ci sta, ma sarebbe un susseguirsi di casualità davvero difficile da immaginare. Si comincia allora a ragionare di uno scenario doloso, di qualcuno che ha dato fuoco. E i dati che i vigili raccolgono fra le ceneri ancora calde delle fiamme dicono che questa è l’ipotesi più credibile. Ma se è così, chi è stato? Ed è la prima volta?

Già, perchè qualcuno si ricorda di un precedente pericoloso di qualche giorno fa, un altro incendio nella stessa zona, stavolta nel parcheggio della Cna. E allora cosa succede? Lo scenario del racket in una città tranquilla come questa appare decisamente fuori quadro, si può pensare semmai a quello di un piromane o di una banda di piromani che riempiono le loro notti con queste imprese da «guerrieri» del caos.

Fosse così, toccherà adesso alla polizia capire chi e cosa c’è dietro. Ma prima bisognerà avere la certezza della pista dolosa e quella possono darla soltanto gli accertamenti tecnici dei vigili del fuoco che sono ancora in corso. Comunque sia, una sgradevole gatta da pelare per chi indaga. Non è il massimo pensare di avere a che fare con qualcuno che passa il tempo incendiando le macchine altrui. Per le poste, invece, c’è da mettere al passivo un bel danno. Erano le auto usate per la consegna di corrispondenza e pacchi. Ci vorrà qualche giorno per sostituirlo. Nella speranza che nel frattempo il servizio non vada in tilt.

Salvatore Mannino