Il "vizietto" delle multe: stangata una ragazzina di 14 anni, i biglietti erano finiti

Stavolta l'episodio sulla Tiemme da Montione a San Leo, di nuovo l'autista garantiva per lei ma controllore inflessibile. Il padre scrive al presidente dell'azienda

Controllori

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Arezzo, 22 settembre 2018 - La sfortuna dei minorenni. Era stato Samuele a saggiare per primo gli strali dei controllori facenti capo al consorzio che raggruppa anche Trasporti Toscani e Tiemme. La storia è ancora fresca, il ragazzino quindicenne era salito in un bus di Toscana Trasporti a Castiglion Fibocchi, aveva chiesto all’autista il biglietto ma i titoli di viaggio erano esauriti. «Comunque tranquillo, se vengono i controllori ci penso io».

E l’autista, alla fermata di piazza Guido Monaco, aveva effettivamente discolpato il quindicenne, purtroppo senza risultato: dai tre controllori presenti alla fermata era arrivata la stangata con un sanzione da 64 euro. A stretto giro di posta è arrivato il bis.

Stavolta la protagonista involontaria è una ragazzina di 14 anni, salita a Montione su un autobus Tiemme, diretta a San Leo intorno alle 20 di sabato.  Anche lei ha chiesto all’autista il biglietto, pratica assolutamente normale al punto di essere riportata negli stessi depliant di Tiemme che recitano: biglietti a bordo. Manco a farlo apposta, pure in questo caso l’autista non aveva più ticket di scorta, tutti finiti.

Alla ragazzina è stato detto di salire comunque, «se viene un controllore glielo dico che tu volevi pagare e che la colpa non è tua». Indovinate che succede? Il controllore arriva davvero, è gentile, ma non fa sconti: non importa se l’autista non ha i biglietti, tu non puoi viaggiare gratis. E giù la multa: di 42 euro essendo da Montione a San Leo una corsa urbana. Il padre, inviperito, ha scritto immediatamente una lettera al presidente di Tiemme. Ha comunque pagato la sanzione annunciando però la volontà di presentare ricorso.

Sul caso di Samuele, l’assessore regionale ai trasporti Vincenzo Ceccarelli ha scritto una lettera a Toscana Trasporti chiedendo una relazione sull’accaduto e domandandosi se sono stati violati i diritti nei confronti degli utenti, maggior ragione se si tratta di ragazzini minorenni.

Ma evidentemente è questa una prassi consueta per quanto corretta nella forma pur se profondamente ingiusta. In fondo se l’autista non ha biglietti disponibili, la colpa non è dell’utente. E allora che le aziende di trasporto facciano in modo che questi incresciosi episodi non abbiano a ripetersi, Magari, stampate più biglietti.