"Il tuo sorriso ribelle", nel libro di Paladino la lotta di Silvana contro il cancro

Presentato stamani per ricordare la moglie Silvana Benigno e la sua battaglia a favore della ricerca. Il diario di una donna che ha dato forza a tutti con un sorriso

Fabrizio e Federica Paladino

Fabrizio e Federica Paladino

Arezzo 30 maggio 2020 - Le aveva fatto una promessa a gennaio, durante quel commovente saluto nel Duomo di Città di Castello: “Hai lottato tanto, lo hai fatto per te, per noi, per la gente che soffre e che non reagisce, per quelli che si chiudono, che stanno da soli nell'affrontare le avversità. Ti prometto che oggi non finisce nulla di questi oltre 20 anni”. Fabrizio Paladino, amico e collega de La Nazione, aveva scritto alla moglie Silvana Benigno una lettera, lunga, intima, commovente. Ricordava come tutto fosse iniziato da lì, in quella chiesa, dove si erano sposati. Un coppia normale, una bellissima figlia Federica, una famiglia unita con i genitori e la cagnolina Holly. Poi nell’ottobre del 2015 la diagnosi di tumore. Una di quelle notizie che ti cambiano la vita. Da quel giorno Silvana ha trovato un’altra forza, ha scelto che strada prender  e “alla faccia del cancro” ha cominciato a sorridere, alla vita, coinvolgendo tutte le persone che avrebbe incontrato. Ha iniziato la sua battaglia contro il cancro e per la ricerca avviando tantissime iniziative: il calendario, cene a base di tartufo, musica, spettacoli teatrali, la pagina Facebook, ed è diventata testimonial della Fondazione Ieo, l’Iistituto europeo oncologico di Milano, e la più attiva sostenitrice di raccolta fondi. 

Silvana se n’è andata a gennaio e Fabrizio ha mantenuto la promessa. Quella lettera è stata la prima di tante lettere, di un diario scritto giorno dopo giorno, 160 pagine con la loro storia d’amore e gli ultimi quattro anni con la malattia, pagine che sono diventate il libro “Il tuo sorriso ribelle” presentato stamani a Città di Castello, con amici, rappresentanti delle istituzioni, i sindaci umbri Luciano Bacchetta, Paolo Fratini, Enea Paladino e di Sansepolcro Mauro Cornioli, assessori, Silvio Pasqui commissario straordinario della Asl Umbria 1 e Stefano Bravi,primario di oncologia di Città di Castello, la telefonata del viceministro della pubblica istruzione Anna  Ascani, l’onorevole Walter Verini, l’amico Massimo Zangarelli a condurre l’incontro. Fabrizio che per la commozione deve leggere il suo intervento, Federica le è accanto, sempre, con il vestito della mamma. Il libro è stato stampato per ora in mille copie gratuitamente da Artegraf di Leonardo Bambini e il ricavato sarò interamente devoluto allo Ieo di Milano per la ricerca sul cancro, può essere ordinato e spedito. 

“La parte più difficile da scrivere è stata quella della sofferenza, ripercorrere la fase della malattia - racconta Fabrizio - inizia con il nostro primo incontro, nel giugno del 1998, fino all’ottobre 2015 quando mia moglie conosce la malattia. Poi  il racconto, tra capitoli e immagini,  ferma le tappe affrontate insieme. Abbiamo parlato di noi, però, di fatto, parlo sempre di lei. Ma non parlo di morte, descrivo la vita, purtroppo breve, di una grande donna, oltre che di una figlia, di una moglie, di una mamma, di una sorella, di un’amica davvero unica. Penso, anzi spero, di aver ricordato tutti i nostri momenti, i suoi momenti. Un racconto che descrive la mia corsa contro il tempo per mantenere vivi fino all’ultimo il suo sorriso”.

Un sorriso diventato una bandiera come la sua scelta di non indossare mai la parrucca.  Silvana lo ha sempre regalato a tutti fino a farlo diventare contagioso. Dal letto della chemio, dalle manifestazioni di cui era testimonial, con i dottori dello Ieo di Milano e persino in quella dolcissima carezza di Papa Francesco in una piazza San Pietro che in quel momento sembrava abbracciare solo loro due. Un sorriso virale che ha attirato tantissimi messaggi di solidarietà da tutta Italia e da personaggi famosi. Ricordiamo il video di Emma Marrone, la visita di Jovanotti nella casa di Selci dove abitano, il titolo di Cavaliere della Repubblica firmato da Mattarella. Un sorriso che voleva essere un incoraggiamento di forza e speranza: “Non lo faccio per me - era l’obiettivo di Silvana - lo faccio per tutti quelli come me, che stanno affrontando la mia stessa malattia”. Un sorriso come cura.