Il ritorno dei primari: ne mancano sette ma altre tre nomine in vista, ecco quali

Ginecologia e ostetricia, scelta operativa dal primo giugno. A ruota neurologia e salute mentale. I nodi di oncologia e ortopedia. D'Urso: tempi ridotti

Medici in ospedale

Medici in ospedale

Arezzo, 21 maggio 2019 - Il conto alla rovescia dei primari. I reparti restano falcidiati dalla mancanza di dirigenti a titolo definitivo ma qualcosa si sta muovendo. Dai nove inizialmente mancanti siamo scesi a -7, anche come temperatura decisamente più gradevole. Ma altri tre professionisti sono dietro l’angolo. Uno, quello di ginecologia e ostetricia, entrerà ufficialmente nel suo ruolo il 1°giugno.

Chi sarà ancora non è dato saperlo, anche se ormai la scelta è fatta: manca solo la delibera, il conto alla rovescia è partito. Attualmente il reparto è comunque ben guidato da Ciro Sommella, nel ruolo di facente funzione. Bene come gli altri reparti «scossi»: la nomina serve a dare stabilità nel tempo al ruolo, andando oltre l’ordinaria amministrazione.

Un’altra nomina dietro l’angolo è quella di neurologia, guidata provvisoriamente da Giovanni Linoli: è già stata estratta la Commissione per il concorso, uno dei passaggi finali per arrivare al sudatissimo traguardo. E in ordine semplicemente di tempio poco dopo toccherà a psichiatria, anche in questo caso la commissione è già insediata.

Previsioni? I due primari dovrebbero avere la proverbiale stretta di mano forse già entro giugno. Due reparti hanno avuto il loro nuovo primario. Uno proprio nello sprint finale di Enrico Desideri: Marco De Prizio, che era anche da anni il facente funzione ed è quindi in fondo succeduto a se stesso. L’altro pochi giorni fa: Paolo Conti, al quale sono state affidate le chiavi di neurologia. Cambiano i tempi sugli ultimi primariati vacanti, alcuni dei quali di peso.Manca un primario a ortopedia: ma in questo caso l’ex primario Patrizio Caldora si è dimesso, niente fuga alla pensione ma un nuovo incarico alternativo.

E questo ha consentito di far partire prima la macchina per la sua sostituzione. Attualmente il reparto è guidato da Roberto Redi. Tempi più lunghi a oncologia, uno dei reparti più delicati e complessi dell’ospedale: Sergio Bracarda aveva preso l’aspettativa per la pensione, quindi la macchina si è accesa un po’ più tardi. Negli ultimi giorni è stata confermata la guida provvisoria a Simona Magnanini.

In attesa anche gastroenterologia (guidato attualmente da Marco Rossi) e il centro trasfusionale ma in questo caso i tempi dovrebbero essere più lunghi. Quanto lunghi? Il direttore della Asl Antonio D’Urso assicura di essere al lavoro per stringere più possibile. «A prescindere da quanto già fatto e già partito, ho rivisto mercoledì con la direzione e con i direttori di presidio e di zona lo stato di tutti i concorsi per individuare eventuali carenze e cercare, al contempo, di definire in raccordo con Estar, procedure semplificate più rapide ed efficienti».

L’Estar che spesso si è rivelato il collo di bottiglia dal quale le scelte sono uscite solo centellinate nel tempo. Un fronte sul quale la Regione è intervenuta, assottigliando le competenze dell’ente: in pratica non presiederà oltre alle assunzioni anche a tutti gli acquisti, penne e cancelleria compresi, in parte tornati sotto le ali dei direttori generali delle Asl. La prova del fuoco nei prossimi mesi: la sabbia che filtra dalla clessidra diventerà una cascata?