
Il parcheggio Baldaccio
Arezzo, 11 agosto 2020 - Mezzo milione e passa la paura. Sì, è l’investimento previsto per disegnare la seconda vita del Baldaccio. Il parcheggio che visse due volte aveva tentato di tutto pur di mollare la scomoda veste di multipiano fantasma: fino a proporsi gratuito per mesi. All’alba della sua apertura. E perfino in queste settimane, gratis fino a ottobre.
Bastava semplicemente «mascherarsi» da Casa della Salute. Il successo in termini di sosta sembra garantito: se devi farti un’iniezione lì non ha senso che tu vada a parcheggiare alla Cadorna, il parcheggio più amato dagli aretini. Da qui i lavori: e il progetto di fattibilità tecnico economica approvato dalla giunta, in una delle ultime sedute. La sintesi? Un intervento da 320 mila euro per il primo lotto, progetto che è già definitivo e quindi pronto per lanciare il bando, e uno da 160 mila euro per il secondo lotto.
Totale il mezzo milione di euro complessivo, salvo ritocchi. Il primo lotto a partire sarà quello più vicino al centro: ponete di guardare i volumi esterni del multipiano dal marciapiede davanti. A destra ci sono i locali sui quali si comincerà ad intervenire in autunno, al centro la galleria divisoria e a sinistra i locali del secondo lotto.
Sul primo lotto sarà realizzato il centro prelievi, una delle anime della seconda casa della salute. Struttura di immediata realizzazione. All’interno una buona sala di aspetto nella quale attendere il proprio turno, una sala con sette punti prelievi, due locali depositi, l’ufficio per il responsabile, gli spogliatoi per i dipendenti. E naturalmente i bagni, anche se una parte dei servizi sarà a disposizione del parco e naturalmente dei suoi utenti.
L’operazione in sè è semplice: in pratica prevede la chiusura dei loggiati ricompresi fra le parti. Rimane solo il percorso pedonale coperto sul fronte dell’edificio e la sala utilizzata da Atam come sede operativa. E nella quale l’azienda guidata da Bernardo Mennini concentrerà una seconda cassa automatica: una, è la valutazione, non basta più, quando finora invece avanzava perfino.
Ma saranno lavori fatti toccando ferro, perché la scaramanzia non è mai troppa. E l’altro lato? Sarà realizzato nella seconda fase. Prevede anche quello una parte del loggiato ora aperto e domani chiuso. Dentro il nuovo assetto sanitario: una sala d’aspetto per i pazienti, cinque ambulatori medici, bagni, ripostigli e servizi adeguati ad un ambiente che cambierà pelle.
E che dovrebbe cominciare a delineare un accesso diverso alla città. Prima con la trasformazione del multipiano, o meglio dei suoi volumi esterni, e con l’indotto inevitabile di presenze che porterà con sè. Poi con la realizzazione della seconda canna del Baldaccio, il raddoppio dell’attuale tunnel di collegamento tra il centro e la zona Pescaiola.
Principale conseguenza? La possibilità per chi arrivi da via Alessandro Dal Borro di entrare nell’area Baldaccio e da qui attraverso via Petrarca in Guido Monaco direttamente, evitando il tour da Campo di Marte e dalla Stazione. Nel caso della ricaduta sanitaria la ricucitura è ancora più evidente. Perché il centro prelievi in questa fase sarebbe inaccessibile direttamente dalla zona dell’ospedale, se non mediante il famoso cerchio largo.
Domani lo spostamento dalla cittadella sanitaria alla casa della salute sarà molto più veloce. Domani, o forse anche dopodomani. L’intervento sulla doppia canna è molto più complesso, è un investimento da tre milioni e mezzo di euro, dai tempi decisamente più lunghi. Entro l’inizio del 2022 per gli ottimisti, un bel po’ più avanti per gli altri. Ma niente paura: il Baldaccio sa aspettare.