Il Metodo Rondine si apre alla società civile

Un nuovo spazio non solo per gli ospiti della cittadella ma con "lezioni" per professionisti, insegnanti e imprese. Oggi la presentazione

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Dopo il cammino per la pace con oltre quattromila partecipanti, un altro passo per disinnescare l’odio che porta alla guerra. Rondine inaugura oggi un nuovo spazio rivolto non solo agli ospiti della cittadella ma aperto alla società civile: il nuovo Centro internazionale di formazione al Metodo Rondine.

Accoglierà "lezioni" sulla trasformazione del conflitto rivolta a professionisti, a insegnanti e al mondo dell’impresa. L’obiettvio è costruire una società pacificata. Un’urgenza che tocca da vicino anche l’Europa afflitta da una guerra che porta morte e distruzione.

La nuova casa del Metodo Rondine aprirà le sue porte stamani dalle ore 10 con l’incontro "Un nuovo presidio culturale europeo a servizio della pace" che vedrà gli interventi di coloro che hanno riconosciuto l’urgenza di sostenere e promuovere il lavoro di Rondine e hanno contribuito alla realizzazione di quest’opera. Tra i relatori il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei; Fabrizio Lobasso, vice direttore centrale per i Paesi dell’Africa subsahariana al ministero degli Esteri, Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana; Antonio Mazzeo, presidente del consiglio regionale; Riccardo Fontana, vescovo di Arezzo; Guido Stratta, direttore P&O Italia, Gruppo Enel; Gabriele Gori, direttore generale Fondazione Cr Firenze; Valentino Mercati, fondatore Aboca Spa e Franco Vaccari, presidente e fondatore di Rondine.

Oltre ai saluti delle autorità locali, offriranno un loro contributo attraverso videomessaggi il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi; Miroslaw Wachowski, sottosegretario per i rapporti con gli Stati della Santa Sede e Stefania Giannini, vice direttore generale Unesco per il settore educativo. L’incontro sarà moderato dalla direttrice de La Nazione, Agnese Pini.

Fondata nel 1998 da Franco Vaccari, Rondine Cittadella della Pace è un’organizzazione che si impegna per la riduzione dei conflitti armati nel mondo e per la diffusione del proprio metodo per la trasformazione creativa dei conflitti. Attraverso lo Studentato internazionale-World House, l’associazione accoglie ogni anno giovani provenienti da Paesi che vivono o hanno vissuto guerre e conflitti: due anni di formazione e convivenza per scoprire la persona nel proprio "nemico" e diventare ambasciatori di pace nei propri Paesi per contribuire alla risoluzione dei con conflitti.