Il "Maggio" da record: 10mila nel weekend

L’exploit di presenze al debutto della kermesse sorprende anche Palazzo San Michele. Il suggestivo centro vestito di specchi

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di Lucia Bigozzi

"Almeno diecimila presenze" dicono da Palazzo San Michele con un certo stupore per l’exploit del debutto. E se, come rimarca il sindaco Mario Agnelli, "Castiglioni is back", i numeri del primo fine settimana del Maggio confermano che "la voglia di ricominciare è superiore alle attese" al punto che attraversando il centro vestito di specchi che riflettono la bellezza di ogni scorcio, si respira la vitalità di un luogo e della sua gente in una miriade di eventi. Oltre quaranta espositori alla fiera campionaria con un’area dedicata all’orticoltura e a un progetto imprenditoriale nato per il Maggio Castiglionese ma destinato a camminare da solo: si chiama "Orti della Valdichiana", l’embrione di un brand che vuole promuovere tipicità e tradizione di una produzione agricola che insieme al florovivaismo (una trentina le imprese attive) rappresentano un pezzo importante dell’ossatura economica locale.

"L’idea è unire le forze per far fronte ai rincari di materie prime, energia, gasolio e al tempo stesso rendere riconoscibile la qualità dei nostri prodotti a filiera cortissima" spiegano Lucia Casagni e Carlo Tanganelli, due "motori" del progetto che verrà testato proprio durante il Maggio Castiglionese. Nell’azienda agricola ricostruita al piazzale Garibaldi, ieri la gente ha potuto conoscere le eccellenze del territorio, tra le quali l’aglione e le fragole della Valdichiana, scoprire nuove tecniche di coltivazione accanto alla storia dell’agricoltura castiglionese perché "la memoria va custodita e tramandata" dicono Lucia e Carlo mentre distribuiscono carciofi e baccelli appena raccolti. Nella "cantina" di Palazzo Lorenzetti si racconta il top dei vini di Toscana con "verticali" di grandi etichette e annate, degustazioni per appassionati e neofiti. Salendo il Corso dove piramidi di specchi riflettono figure reali e forme da immaginare, c’è la collettiva d’arte "Confluenze" con oltre sessanta artisti castiglionesi che espongono opere diverse per stile e tecnica ma con lo stesso filo conduttore: la meraviglia. Il Palio con la sua magia e i suoi cavalieri è il "re" della personale di Tommaso Andreini nelle sale dell’associazione culturale Spazio Aperto e nella chiesa del Cassero venti fotografe "cristallizzano" momenti di vita su shiramine, nella mostra-evento di Antonio Manta e Carlo Landucci. E ancora: nel sottotetto del teatro "Spina" ci sono le tele di venti pittori con la direzione artistica di Musarra e dentro ai vicoli dei Rioni si lavora alle cene medievalI. Intanto i castiglionesi si preparano alla festa del patrono, San Michele, che animerà il prossimo fine settimana tra i vicoli e le piazze di Porta Romana.