Il liceo Colonna negli studi di "Striscia La Notizia"

La visita per terminare il progetto Nuovi occhi per la Tv/formazione sulla media education

Gli studenti con il Gabibbo

Gli studenti con il Gabibbo

Arezzo, 30 gennaio 2020 - In visita a Strisca la Notizia per imparare a "leggere" la tv in modo costruttivo. 

Le classi 1C e 2C del Liceo delle Scienze Umane del Liceo Colonna hanno visitato, per terminare il progetto Nuovi occhi per la Tv/formazione sulla media education, gli studi televisivi di Mediaset e di Striscia la Notizia, accompagnati dai docenti proff. Forti,-Tosi e Martinelli. Il progetto ha la finalità di creare uno sguardo critico negli alunni.

"Lo studente è sempre homo videns, poiché l’immagine deve essere spiegata; e la spiegazione che viene data sui video o messaggi televisivi o multimediali è molto spesso insufficiente, anche per prevenire le faq news. La TV è un potente e utile strumento di comunicazione, fa conoscere il mondo, ci intrattiene, ci informa.

Ma sovente chi la produce non è rispettoso delle differenze e degli interessi collettivi. Saper vedere ciò che ci viene proposto, conoscere il linguaggio della televisione per poterlo svelare quando si fa ingannevole, diventare spettatori consapevoli, è il primo passo per essere soggetti e non oggetti della comunicazione. Per questo è necessaria una educazione alla visione che coinvolga la scuola e le famiglie" spiegano dalla scuola.

Il Liceo Colonna crede che educare alla visione della TV, e all’utilizzo degli altri mass media, conduca alla creazione di uno spettatore esigente e di conseguenza alla richiesta di un servizio migliore da parte di chi produce televisione. Nel Liceo delle Scienze Umane questo tema è stato affrontato nelle materie di indirizzo psicologia, antropologia e sociologia e agli alunni sono stati forniti gli strumenti per capire cosa appare, dando anche la possibilità di desiderare una televisione migliore, più vera, più avvincente, più educativa. Gli alunni hanno appreso che molti psicologi dell’infanzia consigliano di non lasciare mai i bambini da soli davanti allo schermo e di seguire con loro la visione.

Con una analisi dell’immagine, del linguaggio, dei personaggi e delle dinamiche relazionali proposte dalla TV si possono mettere a nudo i meccanismi deteriori di una parte della programmazione e permettere così a chi guarda di prenderne coscienza.