Il festival dell’autobiografia celebra i borghi

La figura centrale della kermesse è Franco Arminio, il "paesologo" più famoso d’Italia che oggi verrà premiato al via dell’iniziativa

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di Claudio Roselli

L’attesa è terminata, nel senso che oggi prende il via ad Anghiari l’edizione 2022 del Festival dell’Autobiografia, evento che durerà per l’intero fine settimana e che quest’anno ha per filo conduttore un argomento molto legato al luogo di svolgimento: "Un paese vuol dire non essere soli. Borghi e comunità in racconto nella valle della memoria". Alle 10 di stamani il prologo a Palazzo Testi con "I luoghi preferiti dell’infanzia", letture di testi raccolti dal circolo di scrittura a distanza con le riflessioni su tema. L’organizzazione è sempre a cura della Libera Università dell’Autobiografia, che ha scelto quale figura centrale di turno Franco Arminio (nella foto), il "paesologo" più famoso d’Italia. Domani al teatro dei Ricomposti, con inizio alle 18.30, Arminio porterà la sua infaticabile testimonianza di cultore e difensore di quelli che, solo nel gergo comune, vengono definiti con il termine di "centri minori". Proprio ad Arminio verrà consegnato il premio del Centro Nazionale Ricerche e Studi Autobiografici "Athe Gracci", mentre Claudio Bacilieri, componente della commissione dell’associazione "I borghi più belli d’Italia", riceverà il premio "Città dell’Autobiografia".

Tornando alla scaletta odierna, l’apertura ufficiale del Festival è prevista per le 15, sempre al teatro, con i saluti del sindaco Alessandro Polcri; della presidente della Libera Università dell’Autobiografia, Stefania Bolletti e dal fondatore della stessa, il professor Duccio Demetrio, i cui dipinti raffiguranti le colline sono in mostra nello showroom dell’azienda Busatti. "Le letterature dei luoghi, le memorie partecipate e salvate, quanto scriviamo dei borghi dei loro paesaggi e delle piccole città amate o rifuggite – ha sottolineato lo stesso Demetrio – sono quest’anno il grande tema esistenziale e simbolico del Festival dell’Autobiografia di Anghiari. I suoi messaggi vogliono sfidare le solitudini odierne che ci assediano, gli egocentrismi incuranti di tanta bellezza civile, estetica e umana. La scrittura, ancora una volta, lungi dall’essere soltanto un viaggio introspettivo, ha bisogno di ritrovare e raccontare le coralità del passato dando voce alle nuove". Perché borghi e paesi si raccontano mentre si fanno raccontare. Importante anche la collaborazione con altre due realtà del comprensorio: l’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano (memoria e autobiografia sono due facce della stessa medaglia) e Progetto Valtiberina. Lapasseggiata serale per le vie di Anghiari completano il menu della prima giornata.