Il Comune di Montevarchi aderisce al "Patto per l'Arno"

L’obiettivo è quello di tutelare una corretta gestione delle risorse idriche, valorizzare il territorio e l’ecosistema fluviale e salvaguardarle dal rischio idraulico.

Il sindaco Chiassai e la presidente Sereni

Il sindaco Chiassai e la presidente Sereni

Arezzo, 15 marzo 2021 - Il Comune di Montevarchi ha sottoscritto il manifesto d’intenti definito “Un patto per l’Arno”. Si tratta di un percorso partecipativo con enti ed istituzioni che porterà alla definizione e alla stesura di un vero e proprio “contratto di fiume”. L’obiettivo è quello di tutelare una corretta gestione delle risorse idriche, valorizzare il territorio e l’ecosistema fluviale e salvaguardarle dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale delle aree attorno al fiume. Il tutto nell’ottica dell’idea di un Arno pulito, sicuro, da vivere e da promuovere. Il percorso è stato avviato dall’autorità di bacino distrettuale dell’appennino settentrionale in accordo con i consorzi di bonifica territorialmente competenti, Anbi Toscana e Anci Toscana. “Il fiume Arno si lega indissolubilmente alla storia sociale e culturale del nostro territorio - ha detto il sindaco Silvia Chiassai Martini -. Lo sviluppo di molte attività agricole ed industriali in Valdarno è stato favorito dalla presenza di questa risorsa idrica, punto di riferimento negli anni per le nostre comunità. Per questo motivo, aderire a questo patto significa rispettare e promuovere il territorio e le sue origini, con l’impegno di salvaguardare l’Arno dal punto di vista ambientale, naturale ed economico, cogliendo opportunità diverse che guardino anche all’ecosostenibilità e al turismo, in uno spirito di piena collaborazione tra enti ed istituzioni”.

Il manifesto è racchiuso in quattro mission principali: “Per un Arno pulito”, con la tutela dei corpi idrici afferenti al più importante fiume della Toscana ed una corretta gestione delle risorse idriche; “Per un Arno sicuro”, legato alla salvaguardia dal rischio idraulico e da dinamica fluviale attraverso le politiche di riduzione della pericolosità e di gestione del rischio sul territorio; “Per un Arno da vivere”. Questo obiettivo interessa la tematica della fruibilità delle sponde e del fiume e della riqualificazione dell’ambiente fluviale; “Per un Arno da promuovere”, con la valorizzazione culturale, economica, sociale e turistica dell’ambiente fluviale, le possibili attività sul fiume, dalla pesca alla navigabilità, alla comunicazione e all’educazione ambientale. Tutto questo porterà poi alla stesura di un vero e proprio “contratto di fiume”, incentrato sulla riqualificazione dei territori dei bacini e dei sottobacini idrografici e sul contenimento del degrado ecologico e paesaggistico.

“Il Contratto di Fiume Arno è un maxi contenitore in cui convergeranno e troveranno una sintesi tutte le esperienze realizzate nei vari territori, ha spiegato Serena Stefani, presidente del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno, anticipando la volontà di avviare, nel comprensorio Alto Valdarno, tre distinti contratti per poter focalizzare meglio criticità e punti di forza presenti in ogni area. “Uno di questi – ha concluso - interesserà il Valdarno e abbraccerà tutti i comuni affacciati sul fiume: Montevarchi, San Giovanni Valdarno, Figline-Incisa Valdarno, Reggello, Rignano sull’Arno per arrivare fino a Pelago. Sarà l’occasione per ragionare insieme delle necessità specifiche del corso d’acqua quando questo attraversa i centri urbani, più popolosi e industrializzati, che richiedono interventi di manutenzione più frequenti e attività di riqualificazione ambientale più importanti”.