Il ’Ciclone’ Franceschi "violento e pericoloso" Con l’asta di una bandiera contro gli agenti

Nella decisione di arrestarlo hanno pesato la devastazione "compiaciuta" alla Cgil e i precedenti del rappresentante di Forza Nuova. Oggi l’interrogatorio via Teams dal carcere di Arezzo. Ecco le immagini che lo inchiodano all’assalto al sindacato

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di Erika Pontini

Per il giudice di Roma che nella fase due dei provvedimenti sull’assalto alla Cgil di Roma ha ordinato il carcere, Lorenzo Franceschi, il ’Ciclone’ è violento e pericoloso. "Già due volte sorvegliato speciale, un soggetto abituato a ricorrere alle violenze", scrive Annalisa Marzano motivando le esigenze cautelari e delineando il quadro di un facinoroso, non solo durante la ’guerriglia urbana’ nella Capitale ma nella sua storia personale e giudiziaria. "Gravato da precedenti penali connotati, in gran parte da violenza, ma anche personaggio gravato da precedenti penali che illustrano il costante ricorso all’impiego ingiustificato di oggetti idonei ad offendere".

Oltre alle immagini estrapolate dai video che lo inchiodano dentro al sindacato ha pesato il profilo del rappresentante aretino di Forza Nuova per cui menare le mani non è una novità. Di lavoro è un buttafuori - o addetto alla sicurezza – in agenzie private della città e pure sabato scorso, in occasione della festa grande a Porta Crucifera, era nel servizio d’ordine. Quarantotto ore prima di essere arrestato: un provvedimento nell’aria dopo essere stato identificato dagli agenti della Digos tra gli assaltatori.

Nell’ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti di Franceschi e Massimiliano D’Ursino (accusati di devastazione e resistenza aggravata a pubblico ufficiale) e rigettata per un terzo indagato, il giudice delinea il contesto della follia in piazza, già emersa dall’indagine su Roberto Fiore e Giuliano Castellino, ritenuti i capi popolo che hanno innescato e fomentato la protesta no pass e deviato il corteo fino alla Camera del lavoro per poi dichiarare, a loro difesa, di essere stati autorizzati e di aver agito in modo da facilitare la polizia.

"Franceschi – è scritto – partecipa attivamente alla manifestazione e alle violenze, ma si mostra attivo anche nell’azione di devastazione dei locali della sede del Sindacato". Quando proprio Fiore – dicono i video - incitava la massa a entrare nellaa sede.

Il Ciclone infatti è stato ripreso mentre colpiva - con un’asta di una bandiera - gli agenti posti a presidio dell’ingresso della Cgil e poi ancora dentro i locali di una sede devastata sempre con l’asta tra le mani e, ancora "mentre assisteva compiaciuto all’operato dei devastatori". Suo il frame – secondo la Digos – dell’uomo che rientrando manda in frantumi la vetrata di una porta dell’immobile" mentre il piccolo esercito di squadristi ribalta il bancone destinato alla ricezione dei clienti e danneggiare gli oggetti incontrati lungo la passeggiata della follia in una Cgil messa a ferro e fuoco.

"Si tratta anche in questo caso di una condotta di compartecipazione attiva alle violenze – sottolinea ancora il giudice – perpetrate ai danni delle forze dell’ordine e alla devastante offesa arrecata al principale sindacato dei lavoratori italiani".

Franceschi - difeso dall’avvocato Mario Giancaspro – è in carcere ad Arezzo e stamattina sarà interrogato in collegamento Teams dal gip.