"Il cemento si sbriciolava, l'ho ripreso": E45, il poliziotto del primo video racconta

Massimo Tizzi, il personaggio chiave della vicenda, ex agente a Sansepolcro,. Quel giorno cercava i tartufi sotto il viadotto Puleto: tutto è cominciato da lì

Massimo Tizzi

Massimo Tizzi

Arezzo, 19 gennaio 2019 - Tutto è partito da quel filmato girato in novembre, postato su Facebook e diventato virale. Il suo intento non era di ritrovarsi al centro dell’attenzione ma oggi è fuori discussione che Massimo Tizzi, poliziotto in pensione con l’hobby della cerca dei tartufi, sia il personaggio chiave della vicenda che ha portato alla chiusura del ponte Puleto e all’interruzione della E45.

Originario di Ville di Montecoronaro, paesino capolinea dell’isolamento e del disagio, Tizzi compirà 58 anni in agosto; sposato con due figli, vive a Sansepolcro dal 1992 e fino a cinque anni fa era un agente in servizio al commissariato di polizia locale. Quel giorno, mai avrebbe immaginato di dover usare il vanghetto – autentico «ferro del mestiere» di ogni tartufaio – anche per grattare il cemento dai pilastri che sorreggono l’ultimo ponte in territorio toscano della Orte-Ravenna.

"Stavo percorrendo a piedi il percorso lungo il fosso di Montenero, piccolo corso d’acqua che segna il confine fra Toscana ed Emilia Romagna – racconta Tizzi – quando ho notato un’anomalia in uno dei piloni più alti del Puleto: pezzi di ferro corrosi dalla ruggine, che uscivano fuori dalla base del pilone. Il vanghetto che ho adoperato dimostrava l’elevata friabilità raggiunta dal cemento, a causa della scarsa manutenzione. Con il vanghetto ho solo anticipato e favorito uno sgretolamento che comunque era in atto. A quel punto, ho pensato di riprendere il tutto e di postare il filmato su Facebook; il resto è oramai noto a tutti".

Il filmato ha fatto il giro d’Italia, ma poi cosa è avvenuto? "Sono stato contattato dal personale della polizia giudiziaria, dai carabinieri e della Procura di Arezzo, che sono voluti andare subito sul posto e mi hanno chiesto di accompagnarli. Il ferro non più protetto dal cemento ha evidentemente indotto ad adottare il drastico provvedimento. Ho ricevuto il ringraziamento per la collaborazione, ma il mio ruolo è finito qui, dopo aver sentito dentro di me il dovere civico di mettere al corrente chi di competenza per una situazione che, a mio avviso, necessita di un’accurata verifica.  Nessuna voglia di protagonismo, quindi, ma solo una constatazione oggettiva. Mi rendo conto che la E45 interrotta produca un grave danno anche in termini economici, ma forse il vero errore sta nel non aver sistemato a suo tempo la vecchia statale 3 bis: oggi non staremmo qui a parlare di grave handicap".