"Il cappotto è per te": Elia cuore di mamma

Cicerchia racconta l’affetto del quartiere dopo il suo lutto e l’esultanza in lacrime guardando al cielo: "Ho sentito la sua forza dentro"

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di Angela Baldi

"Lo so che passeranno gli anni, ma qui nessun lo scorderà", sono le parole di uno di quei cori che i quartieristi giallo blu intonano a squarciagola e che domenica hanno risuonato fino all’alba dentro le pareti del circolino ai Bastioni. Parole cucite addosso alle imprese di due super giostratori che con la vittoria hanno scolpito nella storia della Giostra il nome di Santo Spirito: in un colpo solo ha vinto, fatto cappotto ed è salito in cima all’albo d’oro. Tutto al culmine di una settimana di grandi emozioni. Perché a segnare la zampata finale sul tabellone è stato l’ultimo "V" di Elia Cicerchia, giostratore che qualche giorno prima aveva perso la mamma Donatella dopo una lunga malattia. Uno di quei dolori che difficilmente ti permettono di restare lucido e concentrato, ma che Elia con la vittoria, ha saputo trasformare nel ricordo più bello. Così dopo la dedica di giugno, la Giostra della Madonna del Conforto è tutta per lei.

Elia, mamma Donatella appassionata di Giostra si sarà divertita a vedere da lassù tutti col fiato sospeso sul "IV" di Gianmaria e fino al secondo spareggio?

"E’ stata un’emozione grandissima, arrivata al culmine di una giornata veramente tosta, partita col ricordo della mamma alla benedizione. Ho sentito la vicinanza di tutto il quartiere, questo mi ha dato una spinta in più. La sua presenza mi ha accompagnato, sono sicuro che domenica in quei due tiri ho avuto un aiuto particolare e così è stato in tutta la Giostra. Sono stato molto felice di poterle dedicare questa lancia anche se avrei voluto abbracciarla in piazza, lei infatti tranne che a giugno, è sempre stata presente".

Una settimana intensa quella che ha preceduto la Giostra.

"E’ stata piena di emozioni, voglio ringraziare chi mi è stato vicino. Babbo Laerte in questi anni ha dato tanto, è stato accanto alla mamma in maniera ininterrotta con amore e passione smisurati. La mia fidanzata Rebecca che mi ha aiutato in modo incredibile".

Il grande dolore, il rischio pioggia, la tensione di Giostra, poi tutto domenica è andato per il verso giusto?

"E’ andata come speravamo, per me è stata particolare. Bello poter regalare a mia madre la lancia d’oro di giugno perché ha vissuto quella Giostra, ma è stato altrettanto importante dedicarle questa vittoria perché l’avrebbe resa orgogliosa. E’ stato tutto perfetto, solo qualche goccia di pioggia, cavalla impeccabile, non mi sono nemmeno accorto del cambio di galoppo nella prima carriera, l’ho visto dopo in video".

C’è stato un momento in cui l’emozione ha rischiato di prendere il sopravvento?

"Mia mamma non avrebbe voluto che mi fossi lasciato andare a emozioni particolari tanto da compromettere la concentrazione. Ho avuto un piccolo sfogo dopo il primo tiro perché ho accumulato tanto in queste settimane. Poi ho ritrovato lucidità, cosciente del fatto che potevo far bene. L’ho sentita presente, mi ha dato la carica. Così quando Gianmaria ha fatto IV ho pensato: intanto monto a cavallo, poi se gli altri sbagliano si torna al pozzo".

Vittoria, cappotto e vetta dell’albo d’oro, tutto resterà legato al ricordo di Donatella…

"E’ un momento di grande gioia per il quartiere che si è legato anche alla mia mamma, una storia che qualcuno si porterà nel cuore".

E la lancia d’oro di Viale racchiude un cuore.

"E’ un segno sì, come tanti in questi giorni, anche durante la sfilata. Il simbolo della mia mamma è la farfalla, me la sono anche tatuata, così ci ha fatto sorridere che durante il corteo io e il mio palafreniere Andrea Betti molto legato alla Doni, varie volte abbiamo notato delle farfalle passarci vicino. Tante piccole coincidenze che hanno contribuito a sentirla qui".