"Il bonus 110? Un incubo: blocca gli appalti"

La denuncia del sindaco Mario Agnelli: "Le aziende preferiscono portare avanti i lavori nelle case private, così rischia di saltare il Pnrr"

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di Lucia Bigozzi

"Tra leggi e cavilli, gare europee e norme sugli appalti, per non parlare della forte richiesta per gli incentivi statali sul famigerato ‘Superbonus 110’, a pagare il conto saranno i Comuni che rischiano di vedere deserte le gare per le opere pubbliche". E’ l’allarme lanciato dal sindaco Mario Agnelli che a Castiglion Fiorentino ha pianificato insieme alla giunta di Palazzo San Michele un robusto piano di interventi per i prossimi due anni, tra progetti finanziati dal Pnrr, bandi regionali o ministeriali già assegnati e risorse stanziate dalle casse comunali. La sintesi del volume di interventi pianificati è racchiusa in tre cifre: 15 progetti presentati su specifiche missioni del Piano nazionale di ripresa e resilienza, 12 già inviati ad altri enti pubblici e 7 progetti definitivi sulla sicurezza stradale (in particolare sull’arteria regionale che collega Arezzo e Perugia) e per le frazioni, in attesa di bandi ad hoc. Un lavoro articolato portato avanti dagli uffici comunali e la task force per la progettazione e la "caccia" ai finanziamenti nazionali ed europei. La spinta alla ripartenza rischia di trasformarsi in stand by e il motivo sta in una serie di fattori, avverte il primo cittadino castiglionese che cita la sequela di adempimenti burocratici per le gare e la maggiore attrattività per le ditte edili, di lavori "a casa di chi ha scelto il super-bonus edilizio.

Una corsa che finisce per penalizzare gli interventi pianificati dai Comuni nel piano triennale delle opere pubbliche, quanto mai strategico in una fase come questa nella quale "gli amministratori pubblici sono chiamati a sostenere la ripartenza dei settori produttivi e dell’economia locale. L’edilizia rappresenta un volano importante ma, a mio avviso, si sta creando una situazione paradossale, tra rincari delle materie prime, bolla speculativa, ritardi nella consegna dei materiali, prezzi che lievitano", avverte Agnelli. C’è un altro aspetto che incide e non poco in tutto questo meccanismo: la tendenza delle ditte a ‘disertare’ le gare dei Comuni o perché hanno già sulle spalle una mole consistente di lavoro da smaltire, oppure perché non hanno caratteristiche conformi ai requisiti fissati nei bandi per gli appalti, è il ragionamento del primo cittadino che cita il caso della gara lanciata a febbraio per la riqualificazione dell’anfiteatro dei cipressi e l’arredo ornamentale dell’area che affaccia su piazzale Garibaldi. "Non si è presentato nessuno. Gli uffici comunali hanno eseguito la progettazione e abbiamo vinto un bando Gal per finanziare l’opera per un importo di 120mila euro; abbiamo preparato la road map prevedendo la gara a febbraio, l’avvio del cantiere a marzo e la fine lavori entro maggio, in tempo per l’atteso Palio dei Rioni che dopo due anni di stop, finalmente, si tornerà a correre la terza domenica di giugno".

Il paradosso è che i soldi per l’opera ci sono ma l’iter si è allungato e il Comune ha dovuto preparare una nuova gara "alla quale hanno partecipato solo due imprese. Procederemo all’assegnazione dei lavori ma nel frattempo siamo stati costretti a far slittare un intervento a costo zero per le tasche dei castiglionesi che, a questo punto partirà dopo Palio", lamenta il sindaco che condivide con molti colleghi quella che era sembrata un’opportunità e ora sta diventando un problema.