Il 2 giugno in Fortezza con i giovani "Si sono sentiti parte dello Stato"

Il prefetto Maddalena De Luca coinvolge la città dopo due anni di pandemia: "E’ un posto unico al mondo

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di Erika Pontini

La Festa della Repubblica è uscita dai palazzi e, dopo due anni scanditi dalla pandemia e dalle restrizioni, è stata la Fortezza Medicea ad accogliere per la prima volta le celebrazioni del 76esimo anniversario: un luogo simbolo della città che ha segnato la ripartenza. E la città non è voluta mancare all’appuntamento voluto dal prefetto, Maddalena De Luca che un anno fa arrivò in città proprio in occasione del 2 giugno. Sul grande prato della Fortezza c’erano le autorità civili e militari, il mondo dell’impresa, dell’associazionismo e della politica anche regionale, i reparti schierati che sono stati passati in rassegna. Ma c’erano soprattutto gli aretini, grandi e piccini, e gli studenti dell’Istituto Martiri di Civitella di Badia al Pino, protagonisti emozionati della mattinata.

"La Fortezza non era mai stata utilizzata prima – spiega il prefetto De Luca –. E’ stato bello coinvolgere la popolazione dopo due anni di pandemia e farlo senza restrizioni ma è stato anche un modo per riavvicinare tutti ai valori dello Stato. Il giorno della Festa della Repubblica ci sentiamo figli di questo grande Paese". Sulle note della Fanfara dei Bersaglieri di Siena e con lo sfondo festoso degli studenti dell’Istituto Martiri di Civitella, il prefetto ha letto il discorso del capo dello Stato Sergio Mattarella che ha richiamato i valori della pace in un momento difficilissimo per l’Europa e il mondo intero. Sono stati poi la presidente della Provincia, Silvia Chiassai Martini e il sindaco Alessandro Ghinelli a portare il loro messaggio ai presenti.

Chiassai ha parlato dell’importanza di aver riportato anche l’educazione civica a scuola e di rievocare la fondazione della Repubblica e i valori della Carta costituzionale; il sindaco ha ricordato l’importanza del monumento "restituito agli aretini". "Il tempo – ha detto – ha sanato la ferita storica e c’è stata una riconciliazione totale con la città. Ho deciso di essere qui, invece che a sfilare a Roma ai Fori Imperiali con i colleghi sindaci per portare un messaggio forte dopo che la guerra in corso ha rimesso in discussione l’idea stessa di libertà. Dobbiamo ritrovare la fiducia e la responsabilità di quel 2 giugno, per questo – ha aggiunto – deve essere celebrato".

Poi è stato il momento degli allievi, accompagnati dagli insegnanti della scuola. Dal grande palco allestito per l’occasione anche grazie ai tecnici comunali ragazzi e ragazze hanno letto un passaggio di Cuore, "L’amor di patria" ripercorrendo le parole di De Amicis sul perché "Amo l’Italia" per poi intonare la musica de "La Vita è bella", il film cult sul dramma dei lager nazisti girato in parte anche ad Arezzo. Proprio dinanzi a quel Caffè dei Costanti costretto a chiudere nei mesi scorsi.

"I ragazzi sono stati straordinari: nei giorni scorsi, man mano che procedevano i preparativi, erano emozionati e totalmente coinvolti in questo progetto – sottolinea ancora De Luca – e questo è il messaggio più bello: i ragazzi si sono sentiti veramente parte della Festa della Repubblica in un luogo, la Fortezza, unico al mondo".

Prima le celebrazioni si erano svolte al Sacrario ai Caduti in via dell’Anfiteatro dove prefetto, sindaco, comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Vincenzo Francese, il questore Maria Luisa Di Lorenzo e la senatrice Tiziana Nisini avevano preso parte alla cerimonia dell’alzabandiera e l’omaggio ai caduti.

Come di consueto, nel corso della manifestazione sono state conferite le onorificenze al Merito della Repubblica italiana e conferita la medaglia d’onore allo scomparso Gloriano Boschi, cittadino di Montevarchi rimasto per due anni in un lager.