I tavolini fanno centro: ristoranti in strada e incassi fino all'80% rispetto al passato

La formula già sforna buoni numeri in via Crispi, in via Mazzini e nei vicoli. Più fatica nella città alta, zone a sorpresa. Pressing da tutte le strade per allargarsi all’aperto

Tavoli sparsi nel centro

Tavoli sparsi nel centro

Arezzo, 1 giugno 2020 - «E’ la strada giusta». Parla della soluzione dei tavolini, che per lui è quasi all’altezza dell’invenzione della ruota. Ma parla anche della sua strada, via Crispi, trasformata in un infinito ristorante a cielo aperto. Federico Vestri, il presidente dei ristoratori, ha finito gli aggettivi per cantare le lodi dell’ultima idea del centro, lanciata dall’Ascom e sposata dal Comune. E che poi è un ritorno di fiamma a progetti che negli anni passati avevano via via preso campo.

Ma che ora viaggia in prima classe, grazie all’emergenza sanitaria. La grande Ztl del weekend venerdì era finita in ghiaccio, tra le pieghe di una stagione clemente quando eravamo tutti a casa e implacabile ora che siamo usciti. Ma di sabato ha spiccato il volo. Non dappertutto, non con gli stessi risultati. In via Crispi ha toccato forse le punte migliori. «Per quanto mi riguarda – dice Vestri dal Crispi’s – è stato un sabato intorno all’80% dei vecchi incassi».

Un trionfo, considerando che nel mezzo c’è stata la pandemia e soprattutto il taglio trasversale alle entrate di tante famiglie. Un 80 che suona come un 100 alla maturità. «E’ la strada giusta, difendiamola: ci consente di recuperare all’aperto tutti i tavoli e gli spazi che dobbiamo sacrificare all’interno». E punta anche sull’effetto volano. «Incredibilmente sabato c’erano dei turisti, rimasti colpiti dal centro pedonale e dalla trasformazione dei locali a cielo aperto».

Controprova: i vicini degli Ostinati. «Finalmente una grande serata: anche noi siamo intorno all’80% rispetto al passato» ci conferma Alessandro Lombardi, con la pala a portata di mano. Ma è un effetto che va oltre via Crispi. Ovviamente piazza fior di puntelli nei vicoli intorno al Corso, nei già da anni i tavolini sono una rampa di lancio. Ma sfonda a sorpresa in via Mazzini: dopo mezzanotte i tavoli esterni dell’Agania sono ancora pieni. Cambia il colpo d’occhio del lato alto di Guido Monaco, di via Cavour: la strada degli antiquari è apparecchiata di fronte a tutti i locali.

Nel Corso i presidi si moltiplicano: non invadono ancora la via del passeggio, che è grande e grossa ma non affollatissima di locali. Ma si fanno notare. Chi fatica un po’ di più è la città alta. Piazza Grande viaggia da sola: ancora forte dei suoi numeri ma comincia ad allargarsi sul mattonato. Addirittura con poltrone e poltroncine, colpo d’occhio che fa tanto «La vita è bella» di Benigni.

In via Bicchieraia chi parte deve scontare l’effetto novità, in certe strade non dai per scontata la crescita della movida. Ma è solo l’inizio. Anche perché per un sera, tavolini o no, gli affari tornano a spalmarsi. «Abbiamo lavorato fino a tardi» ci dicono dal Morgana, con risultati anche in questo caso simili ai tempi pre Covid. La Cadorna è al tutto esaurito ma è esaurito anche il parcheggio di piazza Guido Monaco, la sosta abusiva più amata della città.

E intorno all’ufficio commercio e all’ufficio traffico cresce il pressing da tutte le strade per avere spazio fuori. Da piazza Grande, dove anche dal lato basso parte l’assalto al mattonato, fino a piazzetta del Commissario e perfino a San Lorentino e anche fuori dal centro.

Perché per una volta anche chi non si affaccia sulle vie della movida ha necessità di uscire dai soliti spazi per recuperare i tavoli e i posti che perde all’interno. Dalla settimana prossima la grande Ztl dovrebbe estendersi anche alla domenica, stavolta saltata solo per concentrare il test sui due giorni di punta.

E procedere così per tutta l’estate. Sperando che a ottobre l’emergenza sia finita davvero:e qualunque scelta possa essere presa senza avere il Covid puntato alle tempie.