Tribunale, ufficiale giudiziario nei guai: indagata per peculato

E' accusata di aver intascato i soldi dei colleghi senza versarli all'Erario: avviso di chiusura indagini da parte della Finanza

Guardia di finanza

Guardia di finanza

Arezzo, 20 settembre 2018 - Riceveva i contributi previdenziali dei colleghi, ma non li versava. In due anni aveva così racimolato 21 mila euro. Una ufficiale giudiziaria della sezione di Montevarchi del tribunale di Arezzo è stata pizzicata dalla Guardia di Finanza e per questo indagata con l’accusa di peculato. La procura della Repubblica di Arezzo ha emesso proprio ieri nei confronti della donna un avviso di conclusione indagini preliminari per il reato di appropriazione indebita di denaro, commessa da un pubblico ufficiale, al termine di una serie di accertamenti svolti dalle fiamme gialle.

Il fatto è emerso nel 2017 a seguito di controlli interni svolti dagli ispettori del ministero. Nel corso di un’ispezione erano state riscontrate delle discordanze tra quanto incassato per le notifiche di atti giudiziari e quanto effettivamente versato all’erario. Una volta rilevata l’incongruenza è stato chiesto l’intervento alla sezione di Polizia Giudiziaria della Guardia di Finanza per capire se quei mancati versamenti fossero riconducibili ad errori contabili o se qualcuno aveva trattenuto, indebitamente, le somme di denaro.

Ricostruita tutta l’attività dell’ufficio, i finanzieri sono arrivati all’origine del problema. Hanno infatti scoperto che gli omessi versamenti all’erario, del valore di oltre 21 mila euro, erano risalenti, in gran parte, al mancato versamento dei contributi previdenziali degli stessi ufficiali giudiziari, che quindi hanno subito la trattenuta, ma senza che vi sia poi stato il successivo versamento.

Il tutto sarebbe accaduto tra il 2012 e la fine del 2014, anno in cui la sezione distaccata di Montevarchi venne incorporata dal tribunale di Arezzo. In quei due anni la donna non avrebbe versato le somme, obbligatorie per beneficiare di un trattamento pensionistico, effettuate dai colleghi del piccolo ufficio, tre o quattro persone in tutto.

Persone con cui da tempo la donna condivideva gran parte delle ore della sua giornata, ma nei confronti dei quali non ha avuto, ugualmente, nessuno scrupolo. All’esito delle attività svolte, la Procura della Repubblica di Arezzo ha anche richiesto al locale Tribunale il sequestro per equivalente delle somme indebitamente trattenute. La dipendente infedele al momento è in procinto di ottenere la pensione, prima però, è probabile, che incapperà in qualche sanzione disciplinare.