Giulia, l'anti-Salvini che ha organizzato la piazza di Bologna

Ha trent'anni ed è di Sansepolcro. Con altri tre amici ha ideato la manifestazione delle "sardine" che sarà replicata in altre città dell'Emilia

Giulia Trappoloni

Giulia Trappoloni

Arezzo, 16 novembre 2019 - L’idea delle sardine ha finito con il doppiare Matteo Salvini. E fra i quattro giovani senza tessera di partito che a Bologna hanno lanciato la sfida al politico più in vista del momento, l’unica ragazza del gruppo proviene da Sansepolcro: si chiama Giulia Trappoloni e compirà 30 anni in febbraio.

Laureata in Fisioterapia con due master a corredo, lavora come libera professionista nella città felsinea. Con gli altri tre promotori della manifestazione – Mattia Santori, Roberto Morotti e Andrea Garreffa, tutti poco più grandi di lei e tutti anch’essi laureati – condivide l’appartamento e nessuno di loro è impegnato attivamente in politica. Per tutta la giornata di ieri, è stato impossibile contattare Giulia, che dopo la serata di gloria di giovedì è tornata al suo lavoro. "In Emilia Romagna non può succedere quello che è avvenuto in Umbria e allora diamo vita a un «flash mob» di risposta a Salvini, che ha dichiarato di aver mosso 5570 persone al PalaDozza, anche se la sensazione è che i numeri siano un pò alti, considerando la capienza autorizzata dell’impianto per motivi di sicurezza". Questo il motivo alla base della risposta 

Se comunque il leader della Lega è stato capace di fare tanto , loro hanno pensato di utilizzare il «Crescentone», ossia la pavimentazione sopraelevata di piazza Maggiore in granito bianco e rosa. Il calcolo matematico è stato semplice: se in ogni metro quadrato ci stanno quattro persone, qui arriviamo a 6mila.

Ebbene, in sei giorni di tam tam sulla pagina Facebook hanno raccolto quasi 20mila interessamenti e a ognuno dei partecipanti era stato raccomandato di portare la sagoma di una sardina a loro piacimento. L’iniziativa è stata un grande successo: si sono presentati infatti in 12mila. Hanno cioè doppiato anche le loro previsioni».

E la manifestazione come si è rivelata? «Quanto di più sobrio e composto non potrebbe esistere: nessuna bandiera di partito, né urla o uscite faziose e una perfetta interpretazione di ciò che significa senso civile. Loro quattro erano sopra un camioncino in piazza e le uniche frasi pronunciate sono state: «Non abbiamo bisogno di essere liberati – come afferma Salvini - e Bologna non si… Lega. Tutto qui».