Giro sotto l’albero dalla parte dei bambini

La Casa di Babbo Natale è la prima calamita: poi la Lego, la grande slitta del Prato, la Fortezza degli Elfi. Troneggia la ruota panoramica

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I bambini ci guardano? Sì ma solo se ne hanno il tempo. E nella Città di Natale rischiano di non sapere a chi dare i resti. Perché le "tentazioni" sono davvero tante, molte delle quali su misura proprio per loro. Nell’ascesa verso il centro la prima è la Casa della Lego, quest’anno insediata nel palazzo nobile di San Francesco, sede del museo di arte contemporanea.

E’ un calembour che strizza l’occhio per una volta più agli appassionati e ai collezionisti che non ai bambini: ma hanno al piano alto il loro spazio nel quale provare a sbizzarrirsi, provando a costruire il mondo dalla parte dei mattoncini.

Ma saliamo ai piani alti non del palazzo ma della città. L’evento più mirato resta la Casa di Babbo Natale: che per quaranta giorni si lascia alle spalle i suoi classici ambienti polari, le case di legno di Rovaniemi per ritagliarsi due camere e cucina nel Palazzo di Fraternita. E alla sua porta c’è la coda, dove ognuno è pronto a suonare anche due volte, sullo stile del postino.

All’interno un viaggio tra giochi, animazioni, un ufficio postale per scrivere e imbucare le lettere dei desideri e il Babbo Natale illuminato da 180mila led e alto 5 metri. Al centro la Libreria di Babbo Natale, chi vuole può scambiare i libri con il grande vecchio: "Uno a te, uno a me".

Uno spazio raffigura il Polo Nord, il cicerone è Natal, il pupazzo di neve parlante impegnato a raccontare la sua storia secolare. Insieme a lui orsi e pinguini polari cantanti, sorta di Sanremo del grande nord.

Torna il muro delle dediche di Babbo Natale, i pensieri conditi di richieste. E quindi gli Elfi accompagneranno i bimbi alla stanza del Trono: dove è insediato Babbo Natale. Disponibile a farsi una foto? Di più, chi non glielo chiede rischia di offenderlo. E a proposito di Fiera, che da oggi circonda la residenza aretina di Santa Claus: tutto l’allestimento è realizzato con il contributo di Leonardo Borgogni, storico antiquario ed espositore.

Se salite al Prato riecco Babbo Natale ma in sella alla grande slitta. Posizionata in modo strategico: ti fai scattare una foto e sullo sfondo troneggia il campanile della Cattedrale, impossibile confondere la location. A fianco la ruota panoramica, l’obiettivo dei più grandicelli.. Mentre i bambini possono proseguire il loro percorso verso la Fortezza.

Il viale di ingresso, sotto un tetto di lucine, è punteggiato di elfi, gli stessi che vi accompagneranno all’interno. Dentro avanti con le altre attrazioni a misura di bambini. La ricostruzione di una reggia, con i selfie tra principi e principesse. Il grande plastico del Natale: occupa un’intera stanza, al centro una collina e intorno una costellazione di scenari che ne fanno un presepe "laico" dell’evento.

Pattinatori, musei, chiese, scuole, e una ferrovia che ne disegna il periplo.E ancora una mongolfiera, anche se di quelle che non si staccano da terra. E i contastorie che ogni ora ripetono le loro storie ai bambini che arrivano. Alla parete un orologio di quelli antichi, fissato sulla mezzanotte. L’ora delle favole.