Giostra, manca il legno: cambiano le lance Porta del Foro vola, Scortecci prende le misure

Al posto dell’introvabile douglas, utilizzato il larice che ha caratteristiche simili. Porta Crucifera con luci e ombre, Sant’Andrea in crescita

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di Sonia Fardelli

Nuova lancia in piazza Grande per le prove di ieri pomeriggio contro il Buratto. Dopo il test di giugno è tornata la lancia realizzata in legno di larice. Molto più chiara delle altre, ma all’apparenza con le stesse caratteristiche e affidabilità di quelle classiche. Tra i tanti materiali che dopo la pandemia e la guerra si fa fatica a trovare, c’è infatti anche il douglas, il legno proveniente dalle foreste del Nord America con cui fino a ora sono state realizzate le lance. La difficoltà di reperire tale legno sta spingendo verso un materiale alternativo e più facile da trovare. Per il resto le prove sono andate avanti con la solita routine.

Allenamenti lunghissimi per i giostratori titolari che hanno provato più di un cavallo e che si sono cimentati in moltissimi tiri. Convince sempre di più Porta del Foro con entrambi i giostratori fermi sul centro. Davide Parsi lo ha marcato con Biancaneve e poi anche con una nuova cavalla. Francesco Rossi, il popolare Tallurino, si è stabilizzato sul 5 anche con Penelope, l’haflinger che ha affiancato a Rocky. A giudicare dalle prove sono il quartiere che ha fatto in queste due prime giornate di prove i tiri più belli.

Ancora qualche incertezza per Porta Crucifera, che ieri ha provato per secondo. Adalberto Rauco e Lorenzo Vanneschi stentano ancora a trovare il cinque al primo tiro. Rauco marca V al primo colpo solo con l’esperta Pia, ma dopo che ha montato Romina con la quale ci mette sempre un po’ di più a trovare la precisione. Vanneschi continua a lavorare Pinocchio, cercando ogni volta un cinque pieno. Ma non sempre viene. Buona prestazione del giovanissimo Niccolò Paffetti, ormai abbonato al cinque. Allo scadere del tempo riservato a Porta Crucifera è sceso poi sulla lizza Filippo Vannozzi. L’ultimo rampollo di una generazione di giostratori. Ha cominciato a correre il Saracino Arturo Vannozzi (esordio nel 1937) con 28 giostre corse e 14 vinte. Ne ha seguito le orme il figlio Eugenio con 33 giostre corse e 9 vittorie. Poi Alessandro Vannozzi con 47 sfide al Buratto e 11 vittorie. E ieri anche Filippo, 19 anni, in sella a Shira ha affrontato il Buratto. Il suo primo tiro è stato un bel 5. Anche se il nonno Eugenio dalla tribuna ha commentato "carriera un po’ lenta", ma gli brillavano gli occhi mentre lo guardava scendere lungo la lizza ed impugnare la lancia. È stata poi la volta di Sant’Andrea con Saverio Montini e Tommaso Marmorini che sono apparsi in forma e che hanno marcato diversi 5. Anche Syria la cavalla di Montini è sembrata molto tranquilla e ha fatto vedere buone carriere. Insieme al suo giostratore sono irriconoscibili rispetto all’esordio rocambolesco della notturna di giugno. A chiudere la piazza i campioni della lizza di Santo Spirito. Elia Cicerchia ha marcato subito cinque a raffica in sella ad Olympia, mentre Gianmaria Scortecci ci ha messo un po’ di più a regolare Doc e a colpire il cuore del Buratto. Sono comunque loro la coppia da battere. Quella con più vittorie e più esperienza. Quella che sa come muoversi in piazza il giorno della Giostra, qualunque cosa succeda.