Giorni di Ferragosto, alberghi a ruote sgonfie: ripresa di stranieri ma occupazione bassa

Il last minute è la variabile decisiva: qualche esercizio ottimista, altri puntano sulla leva dei prezzi. Meglio luglio grazie ai concorsi per gli infermieri

FERRAGOSTO AD AREZZO_16402637_054319

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Arezzo, 15 agosto 2019 - Agosto, turismo mio non ti conosco? Lo slogan funziona ma forse è un po’ ingeneroso. Dopo il tracollo di presenze registrato fino a metà luglio, un po’ di animazione c’è stata, almeno in centro. Lo straniero, vivaddio, ha ripreso a passare, surrogando gli italiani, sostanzialmente fantasma, almeno dalle nostre parti. Dai locali il quadro è sintetico: un aumento di arrivi sì ma l’estate resta da dimenticare. Anche se a ricordartela sono i dati dei registratori di cassa, uno scheletro nell’armadio difficile da ignorare.

E gli alberghi? Per ora i numeri non brillano, anche se non mancano eccezioni. Dall’Etrusco ad esempio parlano di un mese niente male, anche se tenuto a galla dal last minute. Le prenotazioni sono quelle che sono ma poi gli spostamenti dell’ultimo tuffo consentono di recuperare almeno in parte il tempo perduto, specie se funziona la sirena dei gruppi, che in tempi di camere magre fanno la differenza.

Ma in generale il coro è compatto: non siamo alle poche camere degli agosto peggiori, quando capitava di tenere il grosso delle stanze chiuso tutto il mese, ma siamo anche decisamente sotto l’occupazione del 40%. Arezzo, si sa, non ha nè il mare nè i monti: ma è chiaro che non può essere una percentuale del genere a far gridare alla rinascita del turismo.

Dal Continentale al Minerva all’Ac Hotel nessuno grida al flop ma tutti frenano gli entusiasmi. In generale l’impressione è che a pesare di più sulla bilancia di un movimento leggermente ripreso ci sia il «mordi e fuggi»: il dato di quanti decidono magari all’ultimo tuffo di affacciarsi da queste parti e poi ripartire prima di sera. Tanto che, ci conferma dal Minerva Gianni Fabbrini che è anche presidente degli albergatori, la via di fuga di agosto resta quella di un abbassamento dei prezzi e dei pacchetti di offerte che convincano almeno parte dei turisti a fermarsi.

Dati migliori dagli agriturismi, che in provincia cominciano a registrare non il tutto esaurito ma numeri in linea con le precedenti estati. E sono un’altra delle leve sulle quali la città riesce a intercettare gli arrivi. Operazione non facilissima, considerando che gli eventi si sono sostanzialmente interrotti ormai da un paio di settimane e che perfino i locali non hanno la possibilità di condire con la musica strade e piazze, nella morsa dei regolamenti che non lo consentono.

Le cose per gli alberghi erano andate decisamente meglio a luglio. Issando sui tetti la bandiera non del turismo d’arte, teoricamente il nostro, ma quello del turismo d’affari. In particolare i grandi concorsi organizzati dal Centro Affari hanno prescritto un buon ricostituente in particolare agli alberghi a ridosso del polo espositivo e non solo. I visitatori con la guida in mano saranno pochi, gli aspiranti infermieri erano a migliaia. E anche quelli muovono la classifica.