Gioele Meoni: "Vado alla Dakar per solidarietà"

Il figlio del campione di moto festeggia Lucci. "Voglio fare una tappa per aiutare l’Africa e dedicare una scuola a mia sorella Chiara"

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di Luca Amodio

Sono state due giornate di festa per gli amanti delle moto a Castiglion Fiorentino per brindare ai risultati di ieri ma anche agli obiettivi e ai progetti di domani. Giovedì è stata la serata di Paolo Lucci che ha festeggiato il ritorno da vincitore nella sua Castiglioni, a esser precisi al bar delle Mura dove è stata anche esposta la moto con cui ha corso sulle dune dell’Arabia Saudita nella sua Dakar 2023. In tutto si sono alternati a fare aperitivo con Paolo qualche centinaia di persone, dagli amici di infanzia ai nuovi fan che hanno seguito le corse di Lucci, che hanno colto l’occasione per bere un drink con il leone castiglionese.

Un nome non a caso quello con cui lo ha ribattezzato il suo team manager Gabriele Minelli che in due parole descrive lo spirito con cui il centauro ha collezionato i suoi strabilianti risultati al rally dei rally: primo tra gli italiani, secondo in categoria rally due e quindicesimo assoluto nella classifica regionale.

"Adesso vogliamo il primo posto al campionato del mondo, le prossime gare di Paolo saranno ad Abu Dhabi, Messico e Argentino. E poi c’è la Dakar e nel 2024 l’obiettivo sarà rientrare nei primi 10", ci rivela Gabriele Minelli, team Manager di Lucci.

Anche ieri sera è stata un’altra serata per i dakariani della Valdichiana con l’evento organizzato da Gioele Meoni, figlio dell’indimenticabile Fabrizio, "Bivacco Dakar chiama Italia". Un momento tra amici con cena annessa dove si sono anche sviluppate sia le interviste ai protagonisti della Dakar 2023, dove tra gli altri è intervenuto anche l’amico Paolo Lucci, sia la presentazione del progetto di Gioele "Dakar 4 Dakar" con cui il prossimo anno parteciperà alla gara delle gare con lo spirito che così ha brillantemente riassunto: "la gara è un mezzo la solidarietà è un fine".

Sì perché Gioele in sella alla sua Ktm perseguirà ben 3 obiettivi. Se il primo è quello di correre la Dakar come sognava, il secondo quello di raccogliere fondi per la fondazione che porta il nome del padre per costruire una scuola in memoria della sorella Chiara. Ma non finisce qui perchè ci sarà poi anche un terzo: uno storytelling, cioè di raccontare il percorso di avvicinamento alla grande gara così da raggiungere il pubblico degli appassionati del rally.

Gioele ha già previsto poi una campagna di crowdfunding per acquistare la moto che sarà poi battuta all’asta assieme al suo abbigliamento per supportare la causa umanitaria.