Giù il sipario sulle discoteche, Ghezzi: "Un grave errore". Movida in mascherina

L’uomo della notte subisce lo stop amaro al ballo. «Ora giovani incontrollabili» Da San Francesco i gestori incassano la svolta: «Proviamo ad andare avanti»

tito ghezzi

tito ghezzi

Arezzo, 17 agosto 2020 - Nuova stretta sulla movida: chiusura totale per le discoteche, obbligo di mascherina dalle 18 alle 6 nei luoghi in cui si possono creare assembramenti, leggi bar e locali. Così ha deciso ieri pomeriggio il Governo, a fronte dell’aumento di contagi da coronavirus. Una decisione che ormai era nell’aria da qualche giorno, con la movida finita sotto accusa assieme ai viaggi all’estero.

«Decidere una cosa simile senza sentire le categorie, secondo me, è un’azione sbagliata – così Tito Ghezzi, storico gestore dei locali della notte cui si deve la riapertura della discoteca Dolceverde.– Avremmo potuto aprire un tavolo di confronto e stabilire un nuovo protocollo con misure più restrittive. Tra l’altro, considerando l’aumento dei contagi degli ultimi giorni, io stesso stavo già pensando di introdurre norme più severe. Oltretutto, non mi sembra che questa decisione sia supportata dai dati sanitari, non abbiamo avuto un’impennata di casi tra i frequentatori delle discoteche».

La decisione del Governo, secondo Ghezzi, paradossalmente non farà che aggravare il problema: «Da noi c’erano controlli: la temperatura prima di entrare, gli ingressi al bar uno per volta, come pure alla toilette, i nostri steward a vigilare che non si creassero assembramenti. Adesso, verosimilmente, i ragazzi si organizzeranno per conto loro, magari organizzando feste private a casa di qualcuno che ha lo spazio adatto: chi sarà lì a controllare il rispetto delle norme? Credo che la decisione sia frettolosa e non ponderata».

Si spengono, insomma, in anticipo i riflettori sulla vita notturna, in un’estate segnata dalla paura per il nuovo aumento dei contagi. Ma la stretta riguarda anche bar e locali della movida, a cominciare da quelli in piazza San Francesco, cuore pulsate della vita notturna ad Arezzo: «Speriamo che questo non cambi ulteriormente le cose – auspica Pietro Brocchi gestore del Caffé dei Costanti – è una decisione che si va ad aggiungere a un momento non troppo brillante. Fino a un’ora fa c’era senz’altro più libertà, credo che inevitabilmente queste nuove disposizioni ci condizioneranno, vedremo in che misura».

Movida sotto accusa, dicevamo, eppure Brocchi promuove il comportamento dei clienti di questi mesi: «Ho trovato un’attenzione che in parte mi ha anche sorpreso, da parte degli italiani e degli stranieri. Sempre tutti rispettosi e ligi». Dal ’Sottopiazza’ Matteo Pucci fa sapere che: «saremo attenti come siamo sempre stati, e aumenteremo i livelli di controllo. Da oggi ci metteremo al tavolo per capire come mettere in pratica quanto ci viene richiesto. Sicuramente non sarà facile, però continueremo a fare il nostro lavoro con la serietà di sempre».

Anche per Pucci, però, gli aretini avevano ormai assimilato il nuovo modo di vivere la notte, tra distanziamento e mascherine: «Devo dire che ho trovato sempre grande responsabilità, clienti attenti ai nostri suggerimenti per l’ingresso nel locale, per le consumazioni ai tavoli. Raramente siamo intervenuti, e in maniera molto soft, quando le piazze si riempivano».

Nel frattempo, anche ieri è stato registrato un nuovo caso in provincia di Arezzo. Si tratta di un uomo di 31 anni, di Montevarchi, rientrato da una vacanza a Formentera e attualmente in isolamento domiciliare. Sono stati, inoltre, individuati quattro contatti del giovane per i quali è stato disposto l’isolamento in attesa del risultato del tampone.