Ghinelli: "Resto, barbara strumentalizzazione". Opposizione: "Dimissioni" e lascia l'aula

Dal Pd Ralli e Romizi. "Spazzi via le ombre che avvolgono la sua giunta". Sindaco: "Amendola? Il nome è arrivato da Forza Italia"

Sindaco Ghinelli

Sindaco Ghinelli

Arezzo, 21 gennaio 2020 - "State barbaramente strumentalizzando stralci di frasi furtivamente registrate, che non mi chiamano in causa sul piano giudizario, dimenticando che il riferimento unico è il progetto della città e l’idea che di questa abbiamo:  e nulla bloccherà il nostro progetto. Non ci faremo da parte" ha risposto il sindaco, escludendo le dimissioni e invece contrattaccando l'opposizione. "Dovrei rispondere non a fatti ma a chiacchiere, chiacchiere registrate furtivamente? Attenti, perché un giorno potrebbe toccare a voi di rispondere di chiacchiere e non di fatti"

Sulla nomina di Amendola Ghinelli rimanda la palla a Forza Italia. "E' un nome che non è stato fatto da Roberto Bardelli ma da Forza Italia, come in una maggioranza avviene e succede sempre. Non è importante fosse amico di Bardelli, perché è un'indicazione arrivata da un partito della maggioranza e non da un singolo".

Sul dialogo con Bardelli Ghinelli è andato ancora più a fondo. "Bardelli mi fece partecipe di un suo problema personale, l’ho ascoltato, ho cercato di comprendere, poco ho compreso. Amendola si era detto impegnato ad aiutarlo in modo privato, mi parvero subito chiacchiere campate in aria, pie illusioni E' vero,ho dato udienza e ho ascoltato Bardelli: ben poco ho capito e se questa è una colpa me ne faccio carico. Bardelli era un cittadino che si rivolgeva a me per un consiglio paterno, quante volte capita, il sindaco deve parlare con tutti, è un punto di riferimento per la città".

Dall'opposizione parole altrettanto dure. "Sindaco, rassegni le sue dimissioni: per rispetto della città e per le responsabilità quantomeno politiche che emergono da questa vicenda" è stato l'appello da Arezzo in Comune di Francesco Romizi. "Si dimetta o non si ripresenti alle elezioni: ma prima spieghi alla città il senso delle frasi emerse dalle intercettazioni. Risponda ai quesiti politici, provi a spazzare via le ombre che avvolgono la sua amministrazione" è l'appello di Luciano Ralli, capogruppo del Pd. A ruota Alessandro Caneschi ha chiesto le dimissioni dei personaggi protagonisti per ora dell'inchiesta.

E sulla scia dell'intervento di Ghinelli i toni si sono alzati. "Lei ha un futuro da attore" ha lamentato Romizi. "Lei non ha risposto" ha replicato Alessandro Caneschi. "Restano pesanti dubbi su quesiti politici e non giudiziari" ha commentato dal Pd il capogruppo Luciano Ralli. E alla fine lo stesso Ralli ha annunciato "come non ci siano più le condizioni di credibilità di questa amministrazione". E ha lasciato l'aula con tutta l'opposizione.

LA VIGILIA.  Inizia oggi, di fatto, la seconda settimana bollente dopo l’inchiesta che ha scosso il mondo della politica. Alle 14 prende il via il consiglio comunale e sarà proprio a Palazzo Cavallo che il sindaco Alessandro Ghinelli dovrà rispondere all’attacco ad alzo zero delle opposizioni. Che l’attacco ci sia è inevitabile, nell’ordine delle cose; annunciato dalle bordate che al sindaco sono arrivate dal Pd, dal capogruppo consiliare Luciano Ralli, dal Movimento 5 Stelle.

Fai un passo indietro, gridano le opposizioni a Ghinelli. Annuncia che non ti ricandiderai è la linea del Piave di Ralli. Ma come reagiranno il sindaco e i consiglieri di maggioranza che lo sostengono? Non sarà comunque un consiglio comunale come gli altri e non a caso, domenica pomeriggio, i consiglieri di coalizione si sono riuniti insieme a Ghinelli, ad Alessandro Casi della Lega e a Francesco Lucacci, coordinatore di Fratelli d’Italia, pe preparare al meglio la delicata adunanza.

Dall’incontro è emerso da una parte il fastidio per una vicenda sgradevole e scomoda, all’altra la richiesta al sindaco di stimolare un atto di responsabilità degli inquisiti: Luca Amendola si è già fatto da parte annunciando le sue dimissioni il giorno stesso della perquisizione, altrettanto si chiede al presidente di Arezzo Casa Lorenzo Roggi e al consigliere comunale Roberto Bardelli. Ieri sera si è anche riunito il direttivo di Fratelli d’Italia: palese il malessere e la rabbia per la brutta storia anche se non viene meno il sostegno al sindaco.

Non si butta via, questo il ragionamento, un’esperienza amministrativa considerata felice, per un episodio comunque collaterale. E anche da parte della Lega non pare certo venir fuori la volontà di annacquare in qualche modo l’appoggio a Ghinelli, il sindaco che ha federato il centrodestra portandolo alla vittoria nel 2015, nonché il candidato indiscutibilmente più forte per ottenere un mandato bis.

Resta invece il fortissimo mal di pancia di Forza Italia, evidenziato dalla netta presa di distanza dei parlamentari Stefano Mugnai e Maurizio D’Ettore. Ma basterà questo per mettere in discussione Ghinelli, acclarato che gli azzurri non hanno alcuna intenzione di rompere l’alleanza?

Con ogni probabilità no, anche considerando che in questa fase politica sono Lega e Fdi i riferimenti principali della coalizione, quelli la cui forza elettorale è preponderante rispetto a Forza Italia. In ogni caso potrebbe essere in calendario in settimana, forse già domani, un incontro dei coordinatori regionali dei tre partiti per analizzare la questione Arezzo.

Vertice peraltro non decisivo che sarà seguito da un altro nei giorni successivi alle elezioni in Emilia, appuntamento da tutti giudicato decisivo per le scelte elettorali di primavera, sia in Regione che evidentemente anche per le amministrative in Toscana.