Ghinelli prende le distanze da Salvini: "L'attacco ai Pm mi fa male". Gelo con Gamurrini

«Quella frase sui magistrati non l’avrei mai pronunciata». E al collega di giunta: «Non è stato abbastanza incisivo nei lavori pubblici»

Ghinelli e Gamurrini

Ghinelli e Gamurrini

Arezzo, 11 luglio 2020 - «Quella frase mi fa solo male». Al terzo giorno anche il sindaco Alessandro Ghinelli si smarca dall’ormai famigerato attacco del leader della Lega Matteo Salvini ai Pm di Coingas: «Lascino lavorare il sindaco (indagato per quattro capi di imputazione Ndr), è la stessa magistratura che dormiva mentre gli aretini venivano spogliati su Etruria».

Un affondo che aveva provocato l’immediata irritazione di Palazzo di giustizia e anche, il giorno dopo, una nota ufficiale di replica del procuratore reggente Luigi Bocciolini. «Io non l’avrei mai detto - prende le distanze Ghinelli , incalzato su Radio Fly dalle domande di Ivo Brocchi e Beppe Misuri- - è andato oltre il segno, anche se capisco lo spirito diretto di uno come Salvini che è abituato alle parole forti, mettermi nelle condizioni di lavorare al meglio, senza il condizionamento dell’inchiesta».

Ma l’intervista mattutina è sapida non solo per il distinguo da Salvini e per la presa di posizione su Coingas & C.: «Ho spiegato tutto in consiglio comunale». C’è anche la polemica (forte, per quanto entrambi cerchino di non esasperare i toni) col suo vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini, che una settimana fa, sempre su Radio Fly, gli aveva dato del «bipolare»: «Fosse dipeso da me - si confessa, confermando le indiscrezioni che erano circolate quella sera - gli avrei ritirato le deleghe, sono stati gli altri della giunta a convincermi che non era il caso di andare oltre».

Le incomprensioni tuttavia restano e sono consistenti, tanto che anche l’altro parla di «situazione non bella»: «Non capisco Gianfrancesco - spiega il sindaco - non ha voluto candidarsi con la mia lista, che poi era anche la sua, dicendo che non è più civica ed è diventata politica e poi sento le indiscrezioni su una sua possibille candidatura con la Lega. Non vedo la coerenza, se uno è civico è civico, non va a farsi offrire una candidatura in Regione da un partito».

Comunque Ghinelli non drammatizza, neppure coi distinguo di Forza Itailia su Coingas («Parole che fanno male», il deputato Stefano Mugnai dixit): è un momento in cui tutti cercano di strappare voti, anche ai compagni di coalizione, succede in campagna elettorale, così come succede che facciano gola i 400 voti di Gamurrini».

Il sindaco non crede che salterà un turno, lo vede animato da ambizione personale, non dallo spirito di servizio che è suo. Altra stilettata. Come quella sul «solco con Gianfrancesco che è ormai profondo».

Tanto evidente che Ghinelli non risparmia critiche sulla gestione dei lavori pubblici per cui Gamurrini aveva la delega: «Non è stato abbastanza incisivo politicamente nel superare le resistenze della burocrazia. Di lavori pubblici in questi cinque anni se ne sono fatti pochi». Specie rispetto a quando l’assessorato, con Lucherini, lo gestiva lui.