"Gli auguri dal mio esercito di figli". Rosanna, mamma da record: partorì 6 gemelli

La signora Giannini, mamma coraggio di Soci che 42 anni fa stupì il mondo con un parto da record unico in Europa

Mamma Rosanna con i figli Fabrizio, Giorgio, Roberto, Francesco, Letizia e Linda

Mamma Rosanna con i figli Fabrizio, Giorgio, Roberto, Francesco, Letizia e Linda

Arezzo, 9 maggio 2022 -  «Sei figli sono tanti per di più messi al mondo in un colpo solo ma la mia più grande soddisfazione è che tutti oggi, nel giorno della Festa della Mamma mi abbiano fatto gli auguri. Nessuno se ne è dimenticato, poi lo sanno che ci tengo. Invecchiando si cercano conferme, altrimenti sarà soltanto solitudine dopo una vita circondata da un esercito di bambini».

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Mamma Rosanna Giannini ha 71 anni e fa ancora notizia come 42 anni fa, quando la sua foto circondata dai neonati fece il giro del mondo. Fu il primo parto esagemellare d’Europa (prima di lei solo una sudafricana) e la storia di questa coraggiosa toscana di Soci di Bibbiena divenne un esempio planetario del desiderio di maternità. Rosanna accolse i figli, supportata dal marito Franco, con straordinaria normalità.

Rosanna, lei faceva la maestra, non le bastavano gli alunni? «Sì, ho fatto la maestra elementare 40 anni, i bambini mi piacevano, a casa ho proseguito con un’altra classe».  

E adesso? «I miei figli l’ho tenuti stretti stretti da mamma chioccia. Poi hanno fatto come l’arco con le frecce: quando li ho ‘lasciati’ sono andati lontano. Giorgio a Milano, fa bilanci per un’azienda, Roberto a Torino in un ristorante. Fabrizio a Empoli è supplente alle elementari. Linda sta a Lierna e Letizia ad Arezzo: insegnano. Solo Francesco è rimasto a vivere con noi e adesso ha il Covid. Ne ha passate tante...».  

Cosa è accaduto? «A 19 anni l’avevano dato per morto, era in coma farmacologico. Don Alvaro andò a trovarlo e gli impartì una benedizione. Io aspettavo una chiamata funesta e invece… era avvenuto il miracolo».

Lei è credente? «Sì certo, a modo mio. Sono disubbidiente ma ho il senso di Dio e della fede. Se non avessi avuto la fede non avrei saputo dove trovare la forza…».  

Anche da giovane? «A volte ho pensato di non aver bisogno di nessuno. Ti senti guerriera, forte, fortunata. Crescendo è un’altra: ci sono difficoltà che ti mettono in ginocchio. Deve esserci una luce, qualcuno che ti sorregga. La fede è questo».

Ma il mondo la ricorda come una donna combattiva… «Piccola ma forte fisicamente. Mi sentivo invincibile e non avevo paura nemmeno di mettere al mondo una mezza squadra di calcio».

In gravidanza sarà stata dura.. «Li ho tenuti in pancia 35 settimane e 6 giorni, quasi 8 mesi trascorsi in ospedale: non partorivo nemmeno a calci. E’ stata dura ma mi ripetevo ‘ce la faccio’».  

E ce l’ha fatta… «La più piccola pesava un chilo e 200, il più grande 1.750».

Erano altri tempi, c’erano meno strumenti sanitari… «Non c’era manco l’ecografia: che erano sei lo abbiamo scoperto un po’ alla volta. Allora iniziavano a mettere tutte a dieta. Tranne me. Solo l’ultimo mese presi 10 chili».

Era molto bella… «Carina, piccina e fotogenica».

Con tutte le pubblicità che ha fatto, compresa quella per Dixan… «La famiglia ci è stata accanto, la Regione Toscana ci dette la possibilità di avere baby-sitter per aiutarci nei primi primi tre anni. Poi ho dovuto decidere: faccio ripetizioni a raffica o le pubblicità?».  

Si divertiva in quel lavoro? «Ho fatto interviste, servizi fotografici, spot … è stato un gioco inconsapevole. Mi divertivo e mi arrabbiavo vedendo quanto era falsa la pubblicità. Alla fine penso che quel mondo non mi appartenesse».

Eppure eravate ricercatissimi.. «Io sono stata un flash continuo in quegli anni e ancora oggi non so perché facevo tanta notizia. Un giorno ero incinta e nessuno mi conosceva, il giorno dopo ero una star. Anche in Giappone le studentesse mi toccavano per avere il miracolo della maternità».

Oggi di figli se ne fanno pochi «Il Signore me ne ha mandati sei, mica ne avrei fatti uno dietro l’altro. Non so nemmeno come ho fatto».  

Perché? «A distanza di 42 anni rimpiango che alcune cose non le ricordo. Eravamo sempre in gruppo: cercavo di dare un colpo qua e uno là. Ecco l’unicità del rapporto mi è mancata».

E chi sceglie di non fare figli? «Io non giudico nessuno. E’ un mondo complicato rispetto ad allora. C’è solitudine, si corre tanto, troppo. C’è la guerra, la pandemia e gli uomini non hanno imparato nulla. Se avessi 20 anni non so mica cosa potrei deciderei».

Ma lei si è definita una chioccia… «Un figlio ti dà un senso di completezza. Poi se uno vuole tutti i casini del mondo faccia più figlioli, così le prova tutte».

Da piccoli sarà stato difficile… «Figli piccoli problemi piccoli, figli grandi... Allora l’ho vissuto come una montagna insormontabile il fatto di gestire le pappe, la scuola materna, lo sport: un lavoro a tempo pieno. Poi mi sono accorta che l’impegno più grande è arrivato dopo, da adolescenti. Anche perché noi genitori vogliamo fare i paraurti e coprire tutte le botte e invece è proprio facendoli sbattere che crescono. I figli devono sbagliare, essere incoscienti altrimenti sarebbero già vecchi. Quando si vedono i vecchietti patetici a fare i ragazzini significa che è mancata loro la giovinezza».

Cosa ha insegnato ai suoi figli? «La semplicità, i valori dell’amicizia, l’amore per le persone fragili. I miei figlioli non sono mai stati bulli».

Si è rassegnata che sono grandi? «Macchè. Per me sono sempre i miei bambini».

La rifarebbe questa grande fatica? «Sì, è stata un’esperienza forte ma senza i miei figlioli non so cosa sarei stata».

Cosa vorrebbe dire a una mamma oggi? «Di tenere duro e non arrendersi mai: con i figlioli il seme dalla terra viene fuori quando meno te lo aspetti. E, almeno ogni tanto, di mettersi al primo posto e sperimentare l’ebrezza di essere donne».

A Natale sarete in parecchi… «No. E’ impensabile pretendere di stare sempre insieme. C’è chi è via per lavoro, chi ha da fare, chi ha i suoceri. Cosa vuole: mica è come allora quando venivano dietro a noi e giravamo l’Italia con un pulmino: nove adulti e sei bambini nel cassone. Tanto non servivano manco i seggiolini. Adesso ogni tanto si va a mangiare la pizza ma a casa hanno sempre le loro camerette».  

Tutti sposati o fidanzati? «No. Solo le ragazze e Fabrizio. A vent’anni erano tutti innamorati e in casa erano in 12. Poi l’amore giovanile sfuma».  

Si sente sola? «Fino a vent’anni fa ho avuto una casa piena. Ora siamo in tre. Ci si è messo anche il Covid a rompere e a farci stare chiusi nei nostri simulacri».  

Rosanna mi scusi ma quanti nipoti ha? «Due, Tommaso di 13 anni, figlio di Letizia e Vincenzo Giulio di 8, di Linda».  

Solo due? «Zitta zitta, non gufiamo, potevano essere 36».