"Gelli, Martina, il terrorismo": Rossi racconta I ruggenti anni aretini dell’ex procuratore

Dai lingotti di Villa Wanda al treno di Terontola all’inchiesta sulla caduta dall’albergo. "Ma ormai sono uno di voi, resterò a vivere qui"

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di Alberto Pierini

"Volevo proprio fare il pubblico ministero: non so neanche io come mi sia scoppiata questa passione". Una passione che Roberto Rossi continua a portarsi dentro. E che da pochi giorni gli tiene compagnia ad Ancona, dove ha conquistato il ruolo di procuratore generale. Una promozione sul campo, guadagnata nei vent’anni aretini.

Com’era il Roberto Rossi fresco di arrivo qui dalla sua Assisi?

"Molto più giovane"

Beh, non c’è dubbio: ma era mai stato ad Arezzo?

"No, la prima volta fu all’atto di iniziare il mio lavoro"

E la sua impressione di allora?

"Mi colpì parecchio: ero quasi stupito fosse così bella, non nlo avevo mai sospettato prima"

Per una volta dunque era fuori pista..

"Sì – sorride – una città straordinaria e almeno allora poco conosciuta"

Il suo primo caso?

"Un delitto che aveva scosso la città, coinvolgeva una commerciante conosciutissima: i nomi spesso fanno la differenza anche nel nostro lavoro"

E quindi subito si è ritrovato con la stampa alle costole..

"Sì, il primo giornalista che conobbi fu il cronista della Nazione"

Un’inchiesta legata al suo nome è stata quella di Martina, la ragazza precipitata da un albergo a Palma di Maiorca..

"Era un caso che arrivò praticamente chiuso dalle autorità spagnole"

Come è riuscito a riaprirlo?

"Il merito fondamentale è stato dei genitori: furono loro a segnalare una serie di anomalie. All’inizio avevo dei dubbi ma mi convinsi che sarebbe stato opportuno riaprire le indagini".

Un processo andato in porto malgrado mille difficoltà..

"Come ogni processo indiziario ma gli elementi alla fine erano chiari"

Ma la giornata choc fu quella del terrorismo..

"La ricordo come fosse oggi. Vengo accompagnato dalla polizia fino al treno. Nadia Lioce era ammanettata in seguito alla colluttazione, si dichiarò prigioniera politica. Galesi era ferito e poco dopo sarebbe morto, una scena drammatica"

E il sacrificio di Emanuele Petri..

"Un coraggio da leone, fu merito suo e degli altri agenti se siamo riusciti a debellare l’ultima cellula del terrorismo in Italia".

Le è rivenuto in mente nei giorni dell’arresto di Messina Denaro?

"Soprattutto la sensazione che provai allora: lo Stato che vince una partita decisiva. E nel caso del boss la soddisfazione di erodere la presunta invincibilità delle associazioni mafiose"

Mai pensato di provarsi anche su questo terreno, magari in Sicilia?

"No, sono attività investigative che non si improvvisano, non basta l’entusiasmo"

In compenso ha affrontato la vicenda Gelli...

"Gelli ha fatto la storia giudiziaria di questa città, anche se la la sua vicenda ha viaggiato ben oltre la città dove viveva"

Di cosa si è occupato?

"In particolare dei processi nati dalla sua fuga, a cominciare da quelli ad alcuni familiari accusati di averlo favorito"

Dagli sviluppi a sorpresa..

"Sì, venne trovato il testamento dei suoi beni patrimoniali: e la pianta con l’indicazione di dove fossero i lingotti nel giardino di Villa Wanda"

Corrispondeva?

"Quasi perfettamente"

E poi cominciò la lunga pagina di Banca Etruria...

"Non entro nei dettagli: ma forse è la prima volta nella quale le procure, spesso accusate di essere troppo lente, si ritrovano contestate perché troppo veloci nell’istituire un processo"

Complesso..

"Sì, specie per una procura di provincia. Il mio orgoglio è di averlo fatto senza mai lasciare indietro il resto delle attività investigative"

E la sospensione al Csm, la sua bufera personale?

"Soddisfatto per come è finita, certo, ma preferisco ricordare che ero attaccato a livello nazionale ma una città intera mi ha difeso in tutte le sue componenti"

Come se lo spiega?

"Sapevano chi ero e come lavoravo"

Meno bene dal suo punto i vista le grandi inchieste ambientali sulle aziende, Chimet in testa..

"Una sconfitta in primo grado parzialmente rimediata in appello. Ma una soddisfazione.."

Anche qui?

"Il corpo forestale dello stato, poi carabinieri forestali, diventato un reparto di eccellenza"

E ora l’addio..

"Solo nel lavoro: ho casa ad Arezzo, qui continuerò a vivere, almeno nel fine settimana"

Dunque è un arrivederci..

"Proprio così"