Gamurrini, tentazione Lega: candidatura in Regione e capolista in Comune, lui prende tempo

Il vicesindaco valuta anche di restare fermo un giro. Aveva già detto no a Forza Italia che adesso si smarca dall’attacco di Salvini alla procura

Gianfrancesco Gamurrini

Gianfrancesco Gamurrini

Arezzo, 10 luglio 2020 - Chissà se si sarebbe mai immaginato di diventare un oscuro oggetto del desiderio, alla Bunuel. Sta di fatto che il vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini, il cui «amore» col sindaco Alessandro Ghinelli è assai litigarello, è una specie di Figaro: tutti lo cercano, tutti lo vogliono. Tutti quelli del centrodestra, intendiamo, tranne la sua lista civica di origine, Ora Ghinelli, con la quale ha rotto clamorosamente un paio di domeniche fa, frattura suggellata da un clamoroso scambio di chat col primo inquilino di Palazzo Cavallo, fino all’intervista a Radio Fly in cui Gamurrini ha dato del bipolare a Ghinelli, evitando per un pelo (tregua precaria) la revoca delle deleghe.

Bene, adesso è la Lega che tenta il vicesindaco con una «proposta indecente», come quella che Salvini in persona aveva fatto a un altro eterodosso del centrodestra, il sindaco di Castiglion Fiorentino Mario Agnelli: una candidatura alle regionali insieme al ruolo di capolista per il Comune. L’interessato vacilla ma prende tempo, senza dare risposte definitive. Se ne riparla nei prossimi giorni, anche se Gamurrini continua a considerare l’opzione di restare fermo un giro, rinunciando a ripresentarsi.

Se ci ripensasse, per lui c’è pronto un posto nella lista personale di Susanna Ceccardi, candidata governatrice del centrodestra, ma soprattutto leghista doc, anche martedì a fianco del suo leader nell’appuntamento aretino della Sala Rosa del Comune. Una candidatura che forse non garantisce un posto sicuro in consiglio regionale, ma che darebbe a Gamurrini la possibilità di conservare il suo ruolo di indipendente, senza un imprinting troppo ingombrante col marchio della Lega.

In più ovviamente la poltronissima di capolista in Comune, sempre senza tessera, che quella sì garantirebbe l’elezione, anche se Gamurrini non ne ha bisogno: il suo seguito personale è robusto, come dimostrano i voti di preferenza da lui raccolto alle Comunali del 2015, quelle che lo portarono in carrozza a fare il vicesindaco. Sono consensi che insieme alla figura di spicco del protagonista fanno inevitabilmente gola alla Lega, con la quale, del resto, una certa consonanza c’è da un paio d’anni.

Nel 2018 Gamurrini fu il solo politico del centrodestra non leghista a farsi notare sul pratone del raduno di Pontida, il marchio di fabbrica del Carroccio. Esperienza poi ripetuta nel 2019. Ma simpatia in politica non significa necessariamente nè comunanza totale di obiettivi nè candidature, una partita a scacchi le cui mosse saranno chiare solo fra qualche settimana.

E’ già stato detto che stavolta la poltrona di Gamurrini toccherà al partito più votato della coalizione, probabilmente la Lega. Potrebbe il vicesindaco attuale succedere a se stesso sotto un altro simbolo? E potrebbe accettarlo Ghinelli dopo le frizioni degli ultimi giorni? A candidare come capolista Gamurrini ci aveva già pensato Forza Italia, la prima a tentare l’aggancio col vicesindaco in fuga da Ora Ghinelli.

L’approccio però non era andato a buon fine, il ruolo prima firma degli azzurri toccherà a qualcun altro. Il partito di Berlusconi, intanto, che già nei giorni scorsi si era distinto dal sindaco sul tema dell’inchiesta Coingas («Parole che fanno male», aveva detto delle intercettazioni il deputato Stefano Mugnai) si smarca anche dall’attacco di Salvini alla procura «che dormiva mentre gli aretini venivano spogliati su Etruria». Frase azzardata e irrispettosa dei magistrati, puntualizzano fonti di Forza Italia.