Gamurrini e Ghinelli, chat al veleno: "Mai ascoltato, sono deluso". "Hai lavorato male"

L’assessore: il mancato ascolto causa delle schifezze che leggiamo sui giornali Il primo cittadino: nei momenti difficili si vede il peggio e il meglio delle persone

La nuova pista ciclabile

La nuova pista ciclabile

Arezzo, 1 luglio 2020 - Un divorzio lacerante nel quale volano gli stracci tra due persone che entrambe si sentono tradite. Eppure la storia era cominciata in tutt’altro modo, era stato Gianfrancesco Gamurrini uno di coloro che avevano lanciato in orbita Alessandro Ghinelli, fondatore della lista che portava (e porta) il nome del sindaco, vicesindaco fin dal giorno dell’insediamento.

Adesso Gamurrini sbatte la porta mentre Ghinelli lo accusa di non aver fatto bene il suo lavoro. Accusa grave per un assessore che di sicuro si è fatto il mazzo e che all’esterno è apparso iperattivo e pieno di voglia di fare. Ma adesso siamo ai titoli di coda. E’ a fine settimana che Gamurrini, dopo un colloquio con il sindaco, molla la spugna e lo comunica nella chat di OraGhinelli.

«A malincuore sono costretto a comunicarvi che non farò parte della lista che avevo ideato e creato 5 anni fa». Lamenta, il vicesindaco che «non sono stati ascoltati i consigli da amico che ho provato a dare». E aggiunge: «Purtroppo il mancato ascolto è la causa di molte schifezze che oggi leggiamo nei giornali». Critica la presenza di Tanti, Calussi e Palazzo che ben poco, sostiene, hanno di civico.

«Continuerò a lavorare - scrive ancora - fino all’ultimo giorno di mandato ma non so se e come proseguirò il mio cammino ed impegno civico. Sono certo di essere diventato un riferimento in città e di aver svolto con passione, senso del dovere e rispetto il mio ruolo... purtroppo proprio questo mi viene rimproverato oggi, di non aver svolto bene il mio ruolo di vicesindaco e per questo non godo della fiducia del sindaco che mi riferisce di non volermi più in tale posizione».

E chiude con amarezza: «Non potete immaginare quanto mi dispiaccia. Oltre all’impegno c’ho messo cuore, sentimenti e amicizia. Ed è proprio qui che ho trovato la delusione più grande». A quel punto Gamurrini si cancella dalla chat del gruppo di cui non fa più parte. Ma è in quella stessa chat che arriva la replica al vetriolo di Alessandro Ghinelli, «in un momento come questo di tutto avevo bisogno, ma non di questa polemica».

Scrive che Gamurrini avrebbe dovuto essere il suo braccio destro ma non lo è stato anche se tutt’ora è in giunta in quota OraGhinelli. Aggiunge che avrebbe dovuto cambiare il volto ai lavori pubblici ma non lo ha fatto.

«Tutto questo - sostiene ancora - mi amareggia, ma non mi deprime. Sono, siamo nell’ennesima emergenza. Ho altro da pensare. Mi farò serenamente una ragione dell’atteggiamento di Gianfrancesco, che speravo fosse un amico, che nel momento del bisogno, e questo lo è per tanti motivi, mi avrebbe potuto dare una mano. Peccato. È proprio vero che nei momenti difficili si vede il meglio e il peggio delle persone». Insomma, la pietra tombale su un rapporto che pareva consolidato e sul quale, per cinque anni, si sono fondati gli equilibri della giunta.