Futuro Borgo d’Arnolfo A luglio la nona asta

Da 7 milioni di euro si è ora passati a un milione e 250mila. Poco fascino per l’intera area

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La telenovela della storia del Borgo D’Arnolfo, lo scheletro edile che nessuno vuole, posto nella superficie del vecchio ospedale ‘Alberti’, all’inizio della Ztl di San Giovanni, ripartirà con l’ennesima asta. E’ la nona. Si terra giovedì 16 luglio al Tribunale di Firenze. Dalla prima asta di svariati anni fa, con base di circa 7 milioni di euro, si è scesi ai quasi 1.250.000 della prossima. Finora tutte le 8 aste sono andate deserte, e si prevede un altro disinteresse per il 16 luglio. Non sembra vi sia proprio alcun interesse per le sorti del Borgo D’Arnolfo. Fra i motivi: continuarlo sul vecchio faraonico progetto, molto costoso, e senza richieste, e l’incertezza su eventuali altre destinazioni di costruzione. Il Consorzio Etruria che l’aveva acquistato per circa 5 milioni di euro, e lo ha tirato su fino al quinto piano, sorrettanei compresi, vi ha speso qualche decine di milioni.

Tuttavia ci sono già tracciata la strada di circonvallazione, accanto alla ferrovia sul prolungamento di via Mannozzi, e pronto del tutto il nuovo ponte sul Borro della Madonna, che immette nella via Martiri della Libertà. Ma è tutto fermo da quasi un decennio, causa il fallimento del Consorzio Etruria, che l’aveva acquistato, e vi stava lavorando per realizzare il mega-progetto, del costo globale previsto in decine di milioni di euro. Secondo il progetto, la superficie complessiva ha un’area di 10mila metri quadrati, di cui il 75% riservata a fini di residenza, il 25% destinata alle attività commerciali e terziario. Secondo il progetto vi si costruivano 19 fondi, 8 locali per uffici e 80 abitazioni, monolocali, case con 3-4 e 5 vani, 108 garage interrati per gli abitanti ed una parte per coloro che lì hanno attività commerciali, ed inoltre altri 15 posti auto lungo il tratto tra la piazza e Corso Italia.

Giorgio Grassi