Fredy dal Gip: archiviazione in ballo

La chiede il pm Claudiani per il gommista del Monte che sarà presente in aula. Si oppone la sorella del morto

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di Salvatore Mannino

Sergio Rossi

Chissà se la giornata odierna coinciderà con il penultimo atto di una vicenda iniziata la notte del 28 novembre 2018. E’ una data che non si scorda. E’ la notte in cui Fredy Pacini, gommista a Monte San Savino sparò cinque colpi all’interno della sua officina e uccise il ladro Mircea Vitalie con un proiettile che lese al giovane l’arteria femorale. Quasi due anni dopo, il pubblico ministero Andrea Claudiani chiederà al Gip Fabio Lombardo l’archiviazione del caso e la chiusura definitiva dell’odissea giudiziaria di Fredy. Non si opporrà ovviamente alla richiesta Alessandra Cheli che del gommista è fin dal primo momento l’avvocato. Lo farà invece Alessandro Cristofori, il legale che rappresenta la sorella di Vitalie, parte offesa, e che a suo tempo aveva depositato una richiesta di approfondimento delle indagini. Oggi la donna non ci sarà. C’è invece Fredy Pacini, presente in aula e pronto a rispondere al giudice.

Il Gip Lombardo avrà poi 90 giorni di tempo per il verdetto. Tre le ipotesi teoricamente in campo: la prima è che il giudice decida per l’archiviazione accogliendo la richiesta del pm Claudiani, sostanziata dalla formula della legittima difesa putativa. Fredy infatti, secondo la procura, avrebbe agito nella convinzione di essere in pericolo e di avere la vita a repentaglio pur se non era questa la situazione.

Seconda possibilità: il Gip dispone un approfondimento delle indagini così come voleva Cristofori. Terza opzione, la meno probabile e che nemmeno il legale della sorella di Vitalie ha evocato: il Gip emette ordinanza con la formulazione dell’imputazione coatta per omicidio colposo mandando quindi Fredy a processo. Ma è questo l’esito meno immaginabile.

Se il verdetto dovesse esere quello dell’archiviazione, considerando gli ulteriori tre mesi di tempo a disposizione del gip, sarebbero passati quasi due anni dal gesto del gommista che dopo aver subito 37 furti (non tutti denunciati) si era armato di pistola e aveva stabilito il suo domicilio di fatto nel soppalco della ditta, zona industriale di Monte San Savino, fino alla notte del 28 novembre. E’ questo il giorno in cui ha avuto inizio un lunghisismo percorso giudiziario non ancora arrivato alla sua conclusione. Eppure le indagini di Claudiani, che si erano avvalse anche della consulenza di un notissimo perito balistico (Paride Minervini) erano state molto celeri ed erano arrivate a dama nel giro di sei mesi. L’iter si è però incagliato, stretto prima da dagli impegni del Gip Angela Avila (caso Martina Rossi e truffa Etruria), poi frenato dal trasferimento della stessa Avila a Perugia e dal conseguente passaggio del fascicolo a un altro Gip. E quando finalmente si cominciava a intravedere la luce, ecco l’emergenza Covid che ha fatto slittare di almeno tre mesi il cammino della giustizia, compresa ovviamente la pratica Fredy Pacini.

D’altra parte il Gip Fabio Lombardo non poteva ignorare la richiesta dell’avvocato della sorella della vittima di un approfondimento delle indagini e se avesse disposto subito l’archiviazione avrebbe corso il rischio di trovarsi davanti a un ricorso in cassazione. Di qui la decisione di convocare l’udienza di oggi nella quale il pm potrà ribadire perchè ritiene di dover chiudere il caso, l’avvocato difensore di Fredy, Alessandra Cheli spiegherà spiegare perchè è opportuno far così, mentre l’avvocato Cristofori avrà modo di esprimere le sue perplessità.