Filippo e Piero verso funerali divisi, forse martedì: ieri telefonata tra le due famiglie

Piena sintonia ma scelte diverse: Bagni verso la Cattedale e Bruni a S.Pietro e Paolo, dove ieri c'è stata una veglia di preghiera. Nella foto Piero con la moglie Monica

Piero Bruni insieme alla moglie Monica

Piero Bruni insieme alla moglie Monica

Arezzo, 22 settembre 2018 - Sono unite anche oltre la tragedia che le ha trascinate nello stesso dolore. Sono unite anche nella voglia di capire perché un marito, un padre possano uscire di casa per andare a lavorare all’Archivio di Stato, non in equilibrio su un traliccio, per non rientrare più. Tanto unite che ieri le famiglie di Piero e di Filippo si sono sentite.

Un ponte, da Santa Firmina alla Marchionna: un ponte di quelli che pesano, perché servono a rompere il cerchio dell’angoscia e magari a viverne un pezzetto insieme. Due famiglie provate. Dalle conseguenze di quella maledetta nuvola di gas nello stanzino di piazzetta del Commissario. Ma anche dall’attesa. Perché l’iter delle indagini, che pure ha bisogno del suo tempo ed è l’unico in grado di dare quelle risposte definitive che per prime cercano, rimanda l’appuntamento con i funerali. Con l’addio, con le lacrime, con il ritorno ad una pur lacerante normalità.

Tutto lascia pensare che la giornata giusta dovrebbe essere martedì. Lunedì non solo sarà assegnato l’incarico per l’autopsia ma nello stesso giorno dovrebbe anche essere eseguita. E in quel caso subito dopo ci sarebbe la restituzione ai familiari dei resti. Non è ancora certo, di sicuro le cerimonie non andranno oltre mercoledì: ma il 25 sembra davvero la data più probabile. I due funerali non saranno celebrati insieme, a meno di novità dell’ultima ora. Non certo perché ci siano contrasti tra le due famiglie, anzi: e il contatto di ieri sta lì a dimostrarlo. Ma ci sono esigenze opposte alle quali giustamente nessuno vorrà rinunciare.

L’ultimo saluto a Filippo Bagni, dalla moglie Anna, dalla figlia Jessica, dovrebbe essere in Cattedrale. La chiesa madre, quella alla quale era legatissimo: fino a frequentarla quando poteva la mattina, perfino giovedì, senza sapere cosa gli stava per succedere al lavoro. Il legame con una chiesa ma anche il legame profondo con don Alvaro Bardelli: un amico, un punto di riferimento.

E il sacerdote, parroco del Duomo e della Pieve, lo ha seguito, insieme a Piero, fino agli ultimi istanti, davanti a quell’ambulanza dove i sanitari tentavano disperatamente di strappare Filippo alla morte. Da Santa Firmina è lì che i suoi dovrebbero portarlo, come di certo lui avrebbe voluto. Così come Piero Bruni non avrebbe mai avuto dubbi, ove avesse potuto scegliere, su quale «stazione» scegliere per il suo ultimo viaggio: San Pietro e Paolo.

La sua chiesa, quella nella quale aveva servito per anni come ministro straordinario dell’Eucarestia. Quella della moglie Monica e dei figli e di una rete incredibile di amici che da giovedì si è stretta intorno alla sua famiglia. Lì dove ha servito Messa, come un diacono anche se non lo era, decine e decine di volte: o anche seguito i concerti del coro, di cui sua moglie fa parte, partecipato alle feste, animato i mercatini di solidarietà, dal tendone a fianco della chiesa fino alla piazza. Non potrà che essere lì il suo funerale, benedetto dal parroco di una vita, don Ivan Marconi.

Lì dove ieri sera la sua famiglia allargata si è ritrovata a pregare per lui: decine e decine di persone, insieme dopo cena. Un piccolo assaggio del saluto che verrà, a fianco della sacrestia dove campeggia il calendario dell’anno: dodici foto per dodici mesi, in tante c’è anche lui.

Sempre in un angolo, piccino piccino, con la discrezione che era stata la sua regola di vita. In questo molto simile a quella di Filippo, innamorato dello sport e della musica, la persona sulla quale sapevi sempre di poter contare. E che come lui si è precipitato a capire cosa stesse succedendo sotto il suo ufficio. Tradito dall’ultimo gesto di generosità.