Fiera, ripassa lo straniero Prato, ultimo test artigiani

Anche ad agosto buoni segnali dagli antiquari. Attesi arrivi da tutte le vallate. Piazza Grande, rabbia espositori. "Hobbisti" verso S.Agostino o Guido Monaco?

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di Alberto Pierini

AREZZO

Si riprendono l’ago della bilancia. Gli stranieri sono da anni l’"ultima rima" del turismo estivo: gli aretini in spiaggia e gli arrivi da fuori pronti a subentrare. Quest’anno il Covid "controlla" i confini come un gendarme: però gli agriturismi nelle vallate sono pieni, di stranieri in giro ce ne sono comunque tanti. E la Fiera potrebbe prenderne la scia. La Fiera di agosto, un’edizione comunque in salita, tra il caldo e la rivalità dei grandi luoghi di villeggiatura. Ma i segnali sono buoni. "Abbiamo ricevuto conferme promettenti" dice con la solita prudenza l’assessore Simone Chierici.

Tradotto: il numero dei banchi non sarà al livello di giugno o luglio,quindi sotto i 250 espositori complessivi, ma al di sopra di tante altre edizioni agostane.

Un indizio c’è: chi è rimasto fermo per mesi stavolta punta al bersaglio grosso, lavorare comunque. Anche se gli umori tra gli antiquari non sono alle stelle. Il divieto di scarico al venerdì sera in tutta piazza Grande, via Vasari e sotto le Logge è suonato come uno schiaffo. Se fai i tremila siepi tra edizioni soppresse e di fortuna, quelle al Prato, ti aspetti di poter godere di un rettilineo senza ostacoli. L’obbligo di poter montare solo dalle 4 di mattina è stato un brutto scherzo: specie nel sentirsi dire dall’assessore che tutto era legato agli interessi dei ristoratori. La piazza rischia di ospitare l’ennesimo duello: espositori di qua e ristoranti di là e non ne aveva bisogno. Ristoranti che oggi dovranno rimuovere tutti i tavoli anche sotto le Logge, previsti controlli per verificare che lo facciano davvero, ma che conquisteranno in compenso il Praticino, come a luglio.

Dal Praticino al Prato il salto è breve. Prato che ospiterà per la seconda volta gli hobbisti, che poi non sono hobbisti ma artigiani, quanti vendono solo quello che realizzano direttamente. L’edizione di luglio era andata maluccio per loro, boom di vuoti e pochissimi curiosi tra i banchi. Il bis rischia di non andare molto meglio, anche se la presenza di Bicinfiera potrebbe venirgli incontro. Prospettive? A settembre tutti al Prato, per fare largo alla Giostra. Da ottobre una nuova sede. Le ipotesi prevalenti sono due: Guido Monaco, che li aveva ospitati a ottobre prima del lockdown, o la new entry di Sant’Agostino. Anche qui ci sono i locali, ma forse interessati a ritrovare i riflettori: e in ogni caso c’è la soluzione del sagrato che potrebbe mettere tutti d’accordo.

Nel cassetto crescono le idee per il rilancio, anche perché il via dovrebbe essere da ottobre e i tempi sono strettini. Si parla di collaterali ed eventi, da unirsi alle iniziative promozionali che agevolano il pernottamento, sia ai turisti che agli antiquari, e la spesa tra i banchi, che con i voucher diventa parzialmente rimborsabile. Sul sito potete acquistare queste soluzioni, a vari prezzi: per le camere vige il cosiddetto criterio "roulette". Compri e prima che tu parta da casa tua, è la Fondazione ad assegnarti la camera o la suite a condizioni vantaggiose. Dalla trouvaille dei gioielli antiquari, il sale della Fiera inventata da Ivan Bruschi, alla trouvaille dell’albergo. E qualcosa cambia per provare a lasciare tutto uguale.