Fiera, parte la caccia agli antiquari perduti

Il Comune ha completato l’elenco completo dei protagonisti poi ritiratisi: ora il pressing per riportarli qui. Da oggi i banchi in centro

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di Alberto Pierini

E se di colpo la Fiera delle grandi piogge si sciogliesse al sole? Sotto sotto è la speranza di chi prepara l’Antiquaria con un occhio ai banchi e uno al meteo. Che nel pieno delle emergenze di tutti i colori non è poi malissimo. La Fiera bussa alla porta. Dopo il trasloco classico di settembre, tutti al Prato, torna nel suo regno, intorno a piazza Grande. Ma torna già sapendo di doverlo presto lasciare di nuovo.

A dicembre il mercatino tirolese si riprenderà tutto. Rimarranno appena i banchi sotto le Logge, quelli dei preziosi e simili, e poco più. Chi sta in piazza dovrà scegliersi un’altra posizione. Lo farà a novembre, non oggi.

Oggi l’Antiquaria riaccende i motori. Forte del buon successo delle sue edizioni da almeno un anno a questa parte. Debole di numeri che non tornano. Il parterre degli antiquari comincia a diventare fragile. Gli spuntisti fanno la differenza ma tanto oltre non possono andare.

Tra l’altro oggi c’è la concomitanza con Parma, la grande rivale, anche se dal target diverso dal nostro. E ci sono operatori a cavallo tra i due eventi, costretti a scegliere: probabili ulteriori buchi nella Fiera di ottobre. Con la priorità di allargare le convocazioni.

Le ricette? Una è il nuovo bando ma sembra per ora lontana mille miglia. Un’altra è quella che metterà in piedi l’assessore Simone Chierici. Gli uffici hanno organizzato un elenco completo di tutti gli antiquari che hanno abbandonato la Fiera. Qualcuno per limiti di età ma parecchi per scelta, o più facilmente per il Durc, su di loro una mazzata paragonabile a quella delle bollette. Riceveranno la proposta o perfino la telefonata per rifarsi sotto, segnalando la crescita della Fiera dopo il crollo della pandemia. Un modo antico, come quando cercavamo chi potesse completare le squadre giocando in strada, ma chissà che non porti qualche risultato.

Per ora le altre idee sono nel cassetto. Questo poteva essere il mese delle aste ma non lo sarà. A questo punto tutto è rinviato all’anno prossimo: pare che anche questi "incanti" stiano perdendo pezzi per la guerra, di fatto va bene li ritroveremo nel 2023. Così come per le eventuali collaterali. Non sono tante quelle adatte, che non distraggano la gente dai banchi ma al tempo stesso facciano da calamita. E per ora non se ne annunciano. Stavolta c’è il vintage, iniziativa privata e indipendente dal Comune, che prova a cambiare scena. Non più in Fraternita ma nel chiostro della biblioteca e nel giardino pensile della Provincia. E il chiostro a dicembre vedrà il ritorno dei gioielli: ma si sa, l’edizione di Natale è un pullman dove chi può cerca di salire. Sullo sfondo c’è la strana fiera di Capodanno: 31 dicembre e primo gennaio.

Un modo piccante di iniziare l’anno dell’antiquaria. Ma allora le attrazioni di Natale saranno almeno in parte ancora aperte: e per un giorno la città potrà prendersi sulle spalle chi da anni traina il turismo in città. La Fiera, naturalmente.