Fiera al Prato, è la prima a ripartire. Antiquari, pressing per tornare in centro

Da sabato la rassegna, preceduta in Toscana solo da Firenze. Vendita su un lato solo: primi mugugni. Fronte per anticipare il rientro. Guanti, distanze, percorsi segnati

La Fiera di settembre

La Fiera di settembre

Arezzo, 2 giugno 2020 - Felici di rivedere la Fiera. Ma sconvolti di non rivederla in centro. Da sabato l’antiquaria «più grande e più bella» riprende il suo cammino. Era stata l’ultima a chiudere (mantenendo anche l’edizione di marzo) è la prima a ripartire, preceduta domenica scorsa dai Ciompi a Firenze. Niente Fiesole, niente Prato, niente Agliana, niente Livorno: un tour tra i principali eventi della prima domenica si chiude con una manifestazione sola al comando.

E perfino Parma ha deciso di non recuperare l’edizione di primavera, restare on line e riproporsi a ottobre. Nè partirà domenica Pissignano, che dall’Umbria ha drenato tanti dei nostri espositori. Dunque bene ripartire, ma la «vacanza» al Prato toglie il sonno a tanti. L’associazione Vasari per voce di Paolo Burzi chiede un tavolo per studiare una soluzione tecnica. «Lasciare il centro snatura l’evento e mette in ginocchio attività che della Fiera vivono».

Dalla Confesercenti Luciano Peruzzi rilancia: «Dobbiamo già a luglio tornare in centro, basta metterci insieme e studiare la soluzione migliore». Ha creato anche una rete di 60 espositori: in maggioranza per il centro ma non tutti, perché tra gli operatori prevale il sospiro di sollievo, la gioia di ripartire dopo tre mesi a incassi zero.

E soddisfazione piena tra gli spuntisti: nel centro storico non avrebbero trovato posto. Ieri il lancio definitivo, la mappa, le regole stringenti per rispettare ogni esigenza di sicurezza. Una particolarmente contestata: la vendita su un solo fronte. Come al mercato, ma nel caso dell’antiquariato la merce non è altrettanto omogenea: e chi del banco può sfruttare solo una parte teme contraccolpi anche più pesanti del clima di incertezza che già ci circonda.

Dalla Confcommercio Catiuscia Fei sposa la linea di fondo: «Anche noi siamo per riportarla prima possibile lì dove è nata: ma intanto ripartiamo, non dimentichiamo che è la prima a riprendere il suo cammino».

La soluzione? «Essere pronti appena il Governo allenterà le misure di sicurezza: è interesse di tutti». Misure che oggi restano ferree. I banchi occuperanno un percorso molto grande del Prato, dal retro del Duomo (destinato agli artigiani) fino al bordo via Buozzi. Passando dall’anello centrale, dal viale della Fortezza, dal parco della rimembranza.

Banchi distanziati, due operatori e due clienti al massimo in contemporanea, uso dei guanti su tutto ciò che viene toccato, almeno un metro tra i visitatori, percorsi rigorosi segnati in terra. Misure da mercato trasferite nel mondo dell’antiquariato, che è fatto di contatto, di corpo a corpo con gli oggetti.

Venerdì gli espositori saranno fatti scegliere, con una giornata di anticipo: chi non potrà esserci si vedrà assegnato un posto in automatico. E se lo terrà fino ad agosto (settembre ha una sua planimetria) sempre che non riesca prima a tornare a casa.