Fedi chianine "Un progetto per rilanciarle"

Olimpia Bruni presenta collezione e libro domani a Lucignano. "Sarebbe bello farle tornare di moda"

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di Silvia Bardi

Oggi non se ne trovano più, nemmeno sui banchi dell’Antiquaria. Le fedi chianine sono nei cassetti delle nonne o nelle collezioni. La più ricca tra queste è senza dubbio quella di Olimpia Bruni, maestra vetraia, restauratrice e storica dell’arte, esperta di questo gioiello tutto aretino, usato nelle campagne dalla fine del ‘700 ai primi del ‘900, tra Valdichiana e Casentino. Un simbolo: una fede chianina appare all’indice del Granduca Ferdinando III di Lorena nel ritratto del Palazzo comunale di Monte San Savino. Sono raccontate da Olimpia Bruni nel libro "Fedi chianine. Un dono come tradizione", edito da Comune di Foiano e Lions Club Cortona Valdichiana Host, oggi ristampato, e che verrà presentato insieme ad alcuni esemplari di anelli domani alle 17 al castello del Calcione a Lucignano con l’associazione Valdichiana Forever Aps. "Si tratta di un anello nuziale che si tramandava dalla suocera alla nuora - spiega la Bruni - veniva indossato raramente perché doveva durare per sempre. Ne esistono esemplari più belli ed altri più semplici. I primi montavano perle o pietre semipreziose come tormaline, turchesi e granati; i secondi, invece, vetri colorati, cristalli di rocca e perle scaramazze".

Materiali poveri che gli artigiani del tempo valorizzavano con una raffinata lavorazione creando capolavori. Le botteghe più conosciute erano nel cuore della città: Ercolani, Bottai, Michelangioli, Sardini, Borghini, Salmi. Non solo anelli, ma anche spille, orecchini, pendenti, bottoni. "Sono oggetti che hanno suscitato interesse in tutto il mondo. Tre anni fa dal Giappone è venuta ad Arezzo una troupe per girare un documentario sulla Fiera dell’Antiquariato e sulla mia collezione di fedi - ricorda Olimpia Bruni - li definirono i più belli visti in Italia".

Un libro, un collezione, una storia per tramandare un’importante tradizione che va trasmessa ai giovani studenti: "Ho tenuto una presentazione ai ragazzi del Liceo Artistico di Arezzo e ne sono rimasti affascinati. Sarebbe interessante proporre alle scuole artistiche di riprodurre queste fedi, rilanciandone la moda".