Fase 2 all'Ospedale della Gruccia. Salgono gli accessi al Pronto Soccorso

Dai 100 al giorno del periodo pre Covid si erano scesi a 40. Adesso siamo tornati ad una media di sessanta presenze giornaliere.

Ospedale del Valdarno

Ospedale del Valdarno

Arezzo, 01 giugno 2020 - E’ iniziata la fase 2 anche all’ospedale di Santa Maria alla Gruccia. E gli accessi al pronto soccorso hanno ripreso a crescere. Prima dell’epidemia ce n’erano cento accessi al giorno. Il Covid ha drasticamente ridotto questi numeri e siamo scesi e quaranta. Adesso siamo tornati ad una media di sessanta pazienti giornalieri. Lo ha detto Simone Nocentini, direttore della medicina d’urgenza del Santa Maria alla Gruccia. “Nel corso della fase uno – ha ricordato - abbiamo registrato una drastica riduzione degli accessi, soprattutto da parte di quei cittadini che in passato spesso lo affollavano con problematiche sanitarie non urgenti o comunque gestibili con percorsi più appropriati attraverso il coinvolgimento della medicina generale”. Un comportamento che Nocentini ha definito  “virtuoso” e che invita a mantenere anche nella fase due.

“E’ necessario non solo per mantenere il distanziamento fisico ma anche per fare in modo che questo servizio venga utilizzato da coloro che sono in condizioni cliniche gravi e di reale emergenza – ha detto - . E questo applicando  le indicazioni della direzione Asl sulle che descrive tutte le azioni per la fase 2: mantenimento del distanziamento fisico e dell’utilizzo corretto dei dispositivi di protezione; definizione della capienza massima di pazienti che possono essere contemporaneamente presenti all’interno del pronto soccorso; sviluppo di percorsi definiti per quei cittadini che si presentano autonomamente  con problematiche non di emergenza – urgenza; miglioramento dei tempi di gestione per quei pazienti che dalla valutazione di pronto soccorso trovano indicazione al ricovero ospedaliero”.

La progressiva riapertura in sicurezza interessa l’intero ospedale, come ha confermato Barbara Innocenti, direttrice di presidio. “Stiamo richiamando le persone che avevano appuntamenti che erano stati ovviamente sospesi nella fase uno dell’emergenza – ha aggiunto -. Quindi riprendiamo il contatto con i cittadini garantendo le risposte nei modi migliori e più sicuri.  Sono necessari tempi più lunghi per garantire il distanziamento e per evitare la concentrazione di persone nelle sale d’aspetto. Manteniamo i filtri all’ingresso della struttura ospedaliera anche con nuove tecnologie. E’ un grande sforzo ma registriamo attenzione e comprensione da parte dei cittadini”. Ridotti gli accessi in ospedale.  Sono solamente tre le porte di ingresso al nosocomio e tutti i varchi sono presidiati. Viene misurata la temperatura e viene chiesto il percorso che si deve fare. Questo per garantire la sicurezza di chi entra in ospedale e di chi ci lavora. La dottoressa Innocenti ha poi voluto rimarcare la risposta della comunità valdarnese in questi mesi drammatici. “E’ stato straordinario questo aspetto. La vicinanza di moltissima gente verso il nostro ospedale e i nostri operatori è stata davvero significativa – ha confermato la direttrice di presidio -. Non abbiamo ricevuto solo attestati di stima, ma anche aiuti concreti attraverso tante donazioni che sono arrivate in un momento complicato, nel quale avevamo bisogno anche di dispositivi specifici”.