Fari ancora puntati su rianimazione

Altri due ricoverati, siamo quasi al pieno. Il virus in una Rsa: 15 casi

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di Sergio Rossi

Le difficoltà nel capoluogo. An

che ieri la metà esatta dei contagi si è contata in città, 46 sui 92 complessivi. Il dato arriva in una giornata communque pesante nonostante le positività siano rimaste sotto, in provincia, alla simbolica quota cento. Ma ciò che più preoccupa è la continua escalation dei ricoverati nel reparto di Rianimazione: si andava avanti al ritmo di uno al giorno mentre la domenica si è spinta oltre: da otto posti letto occupati a dieci, pericolosamente vicini al limite massimo di capienza che è dodici. E’ il segno che con l’aumento delle positività crescono di conseguenza anche i casi gravi. E il dato è ulteriormente confermato dai ricoveri nel reparto di Malattie Infettice, saliti a 69.

Siamo insomma intorno agli ottanta casi, un’escalation che impressiona se si pensa che nel corso dell’estate l’ospedale era diventato Covid free, senza nessun paziente contagiato. In più un altro lutto è andato a funestare il bilancio della pandemia: è morto infatti il dottor Elio Amato, conosciutissimo magistrato aretino, in servizio in procura fino a pochi anni fa. Della figura di Amato ci occupiamo più diffusamente nella pagina accanto.

Ieri, intanto, sono stati effettuati dall’Asl i tamponi ai 76 ospiti della casa di riposo Fossombroni. L’azienda sanitaria li esegue mensilmente, secondo un calendario programmato e dettato dalla procedura standard, agli anziani ospitati da tutte le residenze sociali assistite della provincia, un monitoraggio continuo che ha dato finore buoni frutti.

I tamponi per i degenti della Pia Casa sarebbero stati in programma per per il 5 novembre, tra una decina di giorni, ma l’ultimo episodio ha spinto l’Asl ad accelerare la pratica. Due addetti alla lavanderia sono infatti risultati positivi, da qui la scelta di anticipare il test. Una scelta, sottolinea l’azienda sanitaria, "nel segno della massima prudenza perché i due addetti (di cui uno positivo ma a bassa carica) non hanno contatti con gli ospiti, essendo di servizio a lavanderia e guardaroba".

Molto peggio il quadro nella Rsa di Civitella: dieci anziani ospiti contagiati secondo il bollettino Asl, ma la sindaca Ginetta Mencheti riferisce che in realtà sarebbero 15.

D’altra parte la questione tamponi resta sempre in prima linea anche e soprattutto a causa dei disservizi ripetuti. Va considerato naturalmente la fase di estrema difficoltà per la struttura sanitaria, alle prese con una mole di lavoro incredibile nei laboratori di analisi. E’ chiaro però che quando i risultati del test non arrivano e il "tamponato" è costretto a rimanere in casa senza conoscere il responso, i mugugni abbondano. Figuriamoci poi se accade che il test viene perduto.

E’ successo a una ragazza sottoposta al test in quanto contatto di caso. Dopo alcuni giorni il risultato non arrivava, la mamma si è attivata per conoscerlo, ha parlato con la Asl ed è emerso che il tampone non risultava nemmeno effettuato. Ha ottenuto a quel punto urgent, è andata e racconta di aver scoperto che sarebbero stati perduti anche i test effettuati sulle amiche della figlia. Tutte le ragazze facevano parte del coro che a Rondine aveva salutato l’arrivo di Liliana Segre, in casa da una decina di giorni senza avere ancora ricevuto alcuna comunicazione.