Famiglia di commercianti dona soldi per chi ha bisogno

Non è la prima volta che un castiglionese ha fatto un gesto generoso

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Un altro gesto di solidarietà. Ancora, nel più assoluto riserbo. Senza alcuna volontà di apparire né di riscuotere gli applausi. Perché come si suol dire, la beneficenza si fa ma non si dice. E’ un po’ questa la regola anche a Castiglion Fiorentino dove ormai questi affettuosi e fraterni gesti sono quasi all’ordine del giorno. Specie sotto le festività, ancor più sotto Natale. Chissà, è perché tutti siamo più buoni quando si accendono le lucine natalizie o magari perchè in una comunità, specie piccola come quella sotto la torre del Cassero, c’è un po’ un senso di reciprocità nel dna dei cittadini.

Stavolta gli autori dell’atto sono due commercianti castiglionesi. Sono stati loro, appena un paio di giorni fa, a bussare alle porte dell’assessorato al sociale di Castiglion Fiorentino chiedendo quali potessero essere i destinatari da aiutare con una donazione. Purché tutto avvenisse nell’assoluto riserbo. E così è stato. Perché la somma messa a disposizione è già stata immessa nella rete solidale del paese in attesa di essere consegnata a quelle persone in difficoltà. "Anche nei momenti così difficili, dare un piccolo sostegno a chi ne ha bisogno rappresenta un segno importante che restituisce fiducia e serenità", dice l’assessore al sociale, Stefania Franceschini(nella foto) che non è la prima volta che dà notizia di un gesto simile. L’ultimo era stato quello a favore di due sorelle in difficoltà alle quali erano stati riscattati i libri scolastici da un’altra madre. Senza considerare la cena della caritas che si è tenuta il mese scorso che ha ottenuto, ancora una volta, ben mille partecipanti. "È nata in modo spontaneo una sorta di rete solidale che consente di dare gran supporto alle famiglie in difficoltà" aggiunge Franceschini. "Castiglion Fiorentino è città unita e solidale nei confronti di chi vive un momento di disagio economico e le quasi 100 associazioni, da quelle di carattere sportivo a quelle che si occupano di sociale, sono testimonianza di questo fermento umanitario", spiega l’assessore.